giovedì 3 aprile 2008

Firenze, caccia ai mendicanti

Firenze vorrebbe essere civile, ma da molti anni ha intrapreso una strada di abbrutimento culturale e di appiattimento del suo storico senso civico. È importante dirselo.
Se vi fosse un racket della mendicità, non si capisce la necessità di dover fare ordinanze ad hoc, visto che vi sono già leggi che possono contrastare il racket. Se vi è bisogno di ordinanze comunali, che altro non sono se non il degrado della giustizia al livello più basso del legalismo, siamo messi male.
Le ordinanze sfornate in questo modo, funzionano come le mode. La polizia municipale non se le ricorderà nemmeno tutte le ordinanze che deve far rispettare e, come è logico, farà rispettare maggiormente quelle su cui vi sarà più pressione politica. In questo modo la “legalità” si riduce a strumento politico arbitrario.
Se invece si vuole punire chi intralcia i pedoni perché disteso a chiedere l’elemosina per terra, possiamo pure vergognarci di come mettiamo in fila le nostre priorità. Certo, che una signora non vedente si faccia male è grave. Ma è strano che quella signora, in una città come Firenze, non sia finita prima in un tombino, non sia inciampata su un marciapiede sconnesso, o non sia stata tirata sotto da una macchina o da un motorino guidati da cittadini fiorentini.
Se Firenze avesse davvero risolto tutti i problemi che possono venire prima della repressione della mendicità, sarebbe una città civile e vivibile. Non mi risulta che lo sia, e non mi risulta che abbia risolto problemi di legalità ben più gravi.
Riuscire a porre poi sullo stesso piano il turista che tocca la porta del Battistero e la persona che chiede l’elemosina mi sembra davvero l’apice della non-cultura. In una tale città Giuseppe e la Madonna sarebbero stati presi a calci nel culo, altro che mangiatoia. In realtà non interessa una città civile. Interessa una città falsa, che nasconda le debolezze del sistema, non che le risolva. Ci interessa una città leccata dove lo sporco stia al suo posto, nascosto sotto il tappeto. Questo tipo di città non si chiama “civile”. Si chiama “ipocrita”. di Lorenzo Monasta, continua a leggere…

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