“La ricerca è stata considerata troppo vicina al punto di vista dei rom e sinti”, spiega Maurizio Ambrosini. Nel rapporto dato alle stampe, c'è comunque un capitolo dedicato alla questione nomadi, ma si tratta solo di una sintesi della ricerca, che doveva essere pubblicata in uno dei volumi allegati al rapporto stesso. Una sintesi che non contiene i risultati degli studi specifici su sei campi: tre a Milano (via Novara, via Monte Bisbino e via San Dionigi) e tre in altri comuni della Lombardia (Voghera, Mantova e Casalmaggiore in provincia di Cremona).
Oggetto dell'indagine era il rapporto fra la popolazione rom e sinte e i servizi (scuola, sanità, casa). Ismu e Regione non hanno gradito i risultati sui “campi” a Milano. In particolare, il caso di via San Dionigi, sgomberato da Comune di Milano e Prefettura nel giugno scorso. “Pur essendo un campo irregolare, erano stati avviati alcuni interventi di tipo sociale con buoni risultati, che poi sono stati vanificati dallo sgombero, senza che fossero proposte alternative -sottolinea Maurizio Ambrosini-. Per quanto riguarda via Novara e via Monte Bisbimo, abbiamo evidenziato come in questi anni non ci sia stata una politica di inclusione e come la popolazione nomade sia stata lasciata in una situazione di precarietà”.
La ricerca contiene poi anche alcuni contributi scritti da Opera Nomadi, Istituto di Cultura Sinta, Caritas Ambrosiana e Casa della Carità. “Sono state giudicati troppo critici verso le istituzioni”, conclude Maurizio Ambrosini. Probabilmente la ricerca verrà pubblicata nei prossimi mesi (non è stata stabilita ancora data precisa), ma con capitolo aggiuntivo, in cui ci sarà la voce ufficiale di Regione e Comune di Milano. D. P., Redattore Sociale
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