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Era sostenuta da Pdl, Lega, Nuova lista civica e Udc: Elena Nai - politicamente cresciuta in Forza Italia - conquista il municipio dopo due legislature in minoranza. Ieri è arrivata alla scuola, sede delle sezioni di voto, verso le quattro del pomeriggio. Quando ormai una vittoria travolgente era certa. Jeans, frangetta mora, scarpe basse, baci e abbracci sparsi, cellulare a squillo continuo. «Un po’ me l’aspettavo - diceva - era nell’aria». La si può definire “nuora” d’arte: ha sposato il figlio di Silvio Rozza, per trent’anni sindaco democristiano del paese. Prima gatta da pelare per il sindaco Nai: il nuovo “campo nomadi”, che il centro destra non vuole. «Vedremo cosa ne pensano i gambolesi con un referendum…».
Noi di sucardrom siamo contrari ai “campi nomadi” e abbiamo più volte incontrato il Sindaco uscente, Francesco Marinane, proponendogli alternative, quali le microaree o l’aiuto alle famiglie per acquistare piccoli appezzamenti di terreno. Attualmente le famiglie sinte sostano sul ciglio della statale con le proprie roulotte e con servizi autocostruiti.
La situazione del Comune di Gambolò è particolare perché sono residenti più di trecento Sinti italiani, in un Comune che conta meno di diecimila abitanti. Il 3% della popolazione di Gambolò è sinta, una percentuale molto al di sopra della media nazionale che si attesta allo 0,2%. Nelle prossime settimane incontreremo il nuovo Sindaco anche se speriamo che non pensi ad un referendum per “cacciare” le famiglie sinte.
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