mercoledì 21 maggio 2008

Milano, i Rom chiedono i danni

Ventinove Rom Romeni hanno fatto causa al Comune di Milano, chiedendo un risarcimento dei danni non patrimoniali subiti in occasione dello sgombero di via San Dionigi del 5 Settembre scorso.
Proprio in concomitanza con il varo in Consiglio dei Ministri del “pacchetto sicurezza” che introduce, tra gli altri, il reato d’immigrazione clandestina e che sembra essere stato confezionato apposta per colpire i Rom, è arrivata la prima risposta simbolica di una comunità che si sente, a ragion veduta, perseguitata.
Nello specifico, la causa intentata dai ventinove romeni contro il Comune di Milano presenta questa giustificazione: lo sgombero del campo nomadi di via San Dionigi in data 5 Settembre fu una vera e propria “piccola deportazione”. Secondo gli avvocati di parte civile, Alberto Gariso e Sara Russi, infatti, quella mattina il Comune di Milano tenne “un comportamento discriminatorio” e lo sgombero fu “posto in essere in violazione dei diritti della persona”.
I Rom, infatti, essendo un’etnia riconosciuta e garantita dallo Stato Italiano godono della “disciplina antidiscriminatoria” che li tutela. Proprio su questo punto si concentreranno le forze degli avvocati Gariso e Russi che porteranno il caso in aula il prossimo 10 Luglio, come deciso dal Giudice della prima sezione del Tribunale civile di Milano.

Nel ricorso presentato dai ventinove rom, inoltre, gli avvocati hanno fatto riferimento ad alcune dichiarazioni del vicesindaco Riccardo De Corato e degli Assessori Tiziana Maiolo e Mariolina Moioli ritenute discriminatorie nei confronti dell’intera etnia.
Ricordiamo i fatti. Il 2 Luglio del 2007 l’accampamento in cui vivevano più di 200 zingari romeni viene dato alle fiamme per la terza volta nel giro di due anni. Non si registrano né morti né feriti, ma le baracche messe in piedi dai residenti vengono completamente distrutte.
Il Comune sposa la linea dura di Matteo Salvini, capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord, e decide di non “versare un soldo per aiutare i rom rimasti senza tetto”. Fortunatamente, anche grazie alla mediazione di don Colmegna che con la sua Casa della carità ha deciso di investire forte nelle baraccopoli dell’area sud di Milano, i rom riescono a trovare ospitalità per la notte nella parrocchia di suor Ancilla.
Pochi giorni dopo alcuni di loro decidono di ritornare in via San Dionigi per ricostruire l’accampamento. La mattina del 5 Settembre alle 8.00, però, 60 uomini delle forze dell’ordine radono al suolo l’intera area con le ruspe approfittando,per loro stessa ammissione, dell’”effetto sorpresa” e costringendo i 160 residenti ad una fuga precipitosa.
“Motivazioni igienico sanitarie” è la giustificazione dell’Assessore Moioli, mentre secondo De Corato il Comune “ha dato seguito alle richieste dei residenti del quartiere”. Qualunque sia stata la motivazione ufficiale, quello che i legali dei ventinove rom contestano al Comune e alla Giunta Moratti è di non aver dato disposizioni per un successivo trasferimento degli sfollati in una struttura alternativa. Anche in quest’ultima occasione, infatti, a farsi carico della salvaguardia della sicurezza delle donne e dei bambini rimasti senza un tetto sopra la testa, fu don Colmegna che ospitò quante più persone possibili nella sua struttura.
Dopo 3 anni di vita all’insegna della precarietà abitativa, dunque, ventinove rom hanno deciso di ribellarsi chiedendo il rispetto dei più elementari diritti della persona e hanno fatto causa al Comune di Milano. La richiesta di risarcimento appare più simbolica che proporzionata al danno subito, ma è proprio questo che contribuisce a rafforzarne le ragioni. I legali, infatti, hanno chiesto che per ogni sfollato il comune versi non meno di 800 euro. Appuntamento al 10 Luglio, dunque, per la prima udienza di questo processo.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho parole. Tutto ciò è ridicolo! Deportazione. Ma quale deportazione??!!

Anonimo ha detto...

una cosa è certa...non possono dire in giro che sono stati accolti a braccia aperte...non trovi?

Anonimo ha detto...

Speriamo che vincano la causa così dal giorno dopo il malcostume che spesso colpisce chi ha una casa comunale si estenderà con la consapevolezza che occupando uno spazio si aquisiscono diritti.
Ma nell'Italia di oggi probabilmente vinceranno.

Anonimo ha detto...

Ma tutta la gente che è stata scippata, rapinata in casa e quant'altro cosa dovrebbe fare? Loro dovrebbero essere risarciti!! Se dovessero vincere, l'Italia rischia di diventare la barzelletta d'Europa. Speriamo proprio che non vincano!

Anonimo ha detto...

Io spero che vincano perchè la legge è dalla loro parte. In nessuna democrazia occidentale si sarebbero cacciate in strada intere famiglie senza nessuna alternativa.
Il vero problema a Milano sono le case perchè, come ho già scritto, in vent'anni il Comune di Milano non ha mai approntato un piano casa adeguato.
E poi ora che il Comune ha censito i Sinti e i Rom presenti, mi si permetta affermare: è vergognoso che una metropoli di un milione e mezzo di abitanti senta come problema circa settemila persone (comunitari ed extracomunitari compresi).
L'anno scorso ho partecipato ad un dibattito con l'assessora ai servizi sociali di Milano, affermava che la sua Città non poteva accogliere 30.000 mila persone, io le contrapponevo le stime dell'istituto di Cultura Sinta (8 mila persone). Oggi mi piacerebbe incontrarla per chiederle come mai poco più di 2 mila rom rumeni sono un'invasione. e soprattutto le chiederei: quante case state costruendo?

Anonimo ha detto...

Bene oggi scopro che se domani vado a casa Berini e mi presento, senza invito, senza preavviso, senza nulla, mi DEVE aprire la porta, darmi un letto, da mangiare e magari, se possibile, rimboccarmi le coperte.
E domani faremo domanda per sapere se ha intenzione di aprire nuove stanze per i prossimi arrivi.
Battutacce a parte, mi ripeto, non sapevo che occupare desse dei diritti.
Se passa questo concetto...secondo me è la fine, l'inizio della legge della giungla.

Anonimo ha detto...

ben detto xpisp! Se passa questo logica è la fine! Comunque ciò che ha detto carlo berini sono delle bugie clamorose! Più volte ho visto in tv la Maiolo ed è impressionante tutti i soldi (buttati via) che sono stati destinati ai rom sotto forma di vari servizi. Ed hanno evidenziato, che il progetto in mente di integrazione è fallito miseramente tutto a causa vostra, e non di certo da parte del comune!

u velto ha detto...

ciao Xpisp, il tuo commento è off topic. Ma ti ricordiamo che anche Belpietro che non è proprio uno a favore dei Rom, pensa che quello che fa ad esempio la Francia, sia giusto. Ovvero, offrire un sitema di accoglienza serio e non dei campi di concentramento.

ciao Anonimo, fornisci le prove che Berini ha detto delle "bugie clamorose". sui progetti sostenuti dalla Maiolo c'è solo da vergognarsi perchè ad esempio ha interrotto già da giugno 2007 il progetto di mediazione culturale nelle scuole. una vergogna!

Anonimo ha detto...

L'ha interroto perchè ha capito che tutto ciò che è stato fatto è fallito a causa vostra. Vergogna!

Anonimo ha detto...

Off topic?
Perchè? Perchè riporto la MEDESIMA situazione e ti suona improvvisamente sbagliata?

Sul fatto che bisogna creare un'accoglienza adeguata credo di averlo sempre detto.
credo di aver sempre sostenuto che gli ingressi devono essere proporzionali non alla mano d'opera utile ma alla capacità d'accoglienza e di fornire i servizi necessari.
Suona strano che una popolazione che ha il 100% della forza lavoro occupata abbia bisogno di sostegno pubblico TOTALE.
Qui comunque stiamo discutendo di persone che, come fanno anche tanti italiani, occupano un suolo non loro e lo usano a loro piacimento, salvo lamentarsi quando poi il legittimo proprietario esige i suoi diritti.
e come se io ti "prendessi in prestito" l'auto (ma l'esempio di prima era + calzante) e ti denunciassi poi quando tu giustamente te la riprendi.
sono due cose ben distinte, l'accoglienza e imporre la propria presenza.

u velto ha detto...

ciao Anonimo, se fosse come dici la Maiolo, invece di chiudere il progetto, avrebbe dovuto prendersi in carico direttamente il servizio di mediazione culturale per correggere i nostri sbagli... ma non lo ha fatto!

u velto ha detto...

ciao Xpisp, è vero lo Stato italiano dovrebbe offrire un'accoglienza adeguata ma non la potrà mai fare se non vuole spendere i soldi Ue che sono a disposizione...
Anche in questo spazio web tanti sono stati i commenti che intimavano allo Stato di non spendere soldi per i Rom... pensa ad esempio se si dovessero spendere i 60 milioni di euro che sta spendendo la Spagna. la risposta di tanti politici sarebbe: i soldi vadano per i "nostri" anziani...
i soldi ci sono per creare un'accoglienza adeguata per un poche migliaia di Rom rumeni ma manca la volontà politica e l'atmosfera di questi mesi non aiuta certo anche i politici e gli amministratori che vorrebbero attuare alcune misure indispensabili permettici di buon senso.

Anonimo ha detto...

Si vede che si è rotta le palle a correggere i vostri sbagli. Ognuno dovrebbe imparare dai propri sbagli, e non aspettare sempre che ci sia qualcuno a portarti sulla retta via

Anonimo ha detto...

ciao Anonimo, sbaglia solo chi fa! chi non ha mai fatto niente non "sbaglia"...
credo però che il progetto di mediazione culturale che il Comune di Milano ha cancellato fosse ottimo, non fosse per il solo fatto che dove era attivato molto è cambiato nella sanità e nella scolarizzazione.
credo poi indecente lasciare senza lavoro delle bravissime e prepartissime mediatrici culturali rom che negli ultimi quindici anni hanno permesso a Milano di offrire a tante donne, aolescenti e bambini rom accesso alla scuola e alla sanità.
va da sè che in questo Paese i progetti e i servizi più meritori sono sempre e inevitabilmente sarificati sull'altare della politica.