sabato 17 maggio 2008

Milano, Penati fa dichiarazioni razziste

Botta-e-risposta tra Gian Valerio Lombardi e Filippo Penati (in foto) sul fronte sempre più incandescente della cosiddetta emergenza rom. Perché il presidente della Provincia salisse sulla stessa barricata eretta dalla Lega, che, attraverso il neodeputato Matteo Salvini ha, nel pomeriggio, consegnato nel pomeriggio all’ex sindaco della Stalingrado d’Italia la tessera di sostenitore del Carroccio numero 41508, è bastato poco. Cioè che Lombardi, a margine della cerimonia di scopertura della lapide intitolata al vicebrigadiere Antonio Custra svoltasi in mattinata, accennasse al suo futuro (un problema tecnico ha, almeno finora, impedito al Governo di recepire l’apposito decreto già firmato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni)compito di commissario straordinario ai “campi nomadi”.
"ll punto è redistribuire la presenza dei rom sul territorio - ha scandito, del resto, il prefetto prima di recarsi alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza -. La concentrazione dei nomadi a Milano risulta, d’altra parte, eccessiva perché si tratta di una presenza elevata per una città densamente popolata. Dovremo spostarne, dopo il necessario censimento, qualcuno da qualche altra parte, dove i problemi sono meno avvertiti, in accordo e collaborazione, per quanto possibile, con gli altri sindaci. Qualche campo, comunque, resterà anche a Milano. Quanto alla nomina di un commissario regionale o nazionale invocata da altre grandi città... Penso che si tratti di un’ipotesi percorribile. La scelta, comunque, spetta al Governo. Per parte mia, non credo che sussista tutto questo profilo particolare del problema".

Ma la road-map del commissario straordinario in pectore è andata di traverso a Penati, che, sull’onda di una richiesta di coinvolgimento nelle soluzione dell’emergenza auspicata da diversi sindaci dell’hinterland e recapitatagli dall’assessore alla Sicurezza Alberto Grancini, ha interpretato la 'redistribuzione' proposta da Lombardi alla stregua di un semplice trasbordo dei rom dalla città ai Comuni della provincia. Morale? Nel rapido volgere di mezz’ora l’inquilino di Palazzo Isimbardi dispone prima la non partecipazione di Via Vivaio al Comitato per l’ordine e la sicurezza e poi un’uscita pubblica densa di piccate puntualizzazioni.
"Non ci serve un commissario ai trasporti dei nomadi ma all’emergenza dei campi - ha esordito, difatti, Penati davanti a taccuini e telecamere spianati -. Io dico che stiamo partendo con il piede sbagliato se la missione assegnata dal Governo all’imminente commissario è quella di prendere atto dello status quo e di limitarsi, com’ha dichiarato lui stesso, a 'redistribuire' 23.000 nomadi (200 gli insediamenti censiti, ndr.) sul territorio della provincia. Non è così che si proteggono le comunità e i cittadini da noi amministrati. Le priorità sono altre. La prima? Dare corso alle espulsioni dei cittadini comunitari indesiderati. Credo che le Prefetture, in attesa del varo di un disegno di legge ad hoc, abbiano già approntato gli elenchi dei rom con precedenti penali e impegnati in attività criminali. Riguardo alla seconda priorità, invece, è necessario applicare la direttiva comunitaria, siglata dall’oggi ministro degli Esteri Franco Frattini, che consente di riaccompagnare alla frontiera i cittadini comunitari non in grado di sostentarsi. L’Italia può accogliere quanti cercano lavoro ma non farsi carico dell’indigenza di competenza, semmai, del Welfare dei Paesi di provenienza dei nomadi. Ritengo, poi, che il Governo dovrebbe chiudere i flussi dalla Romania. Solo quando avremo liberato i campi dei delinquenti e degli indigenti di professione, magari utilizzando il milione di euro offerto dalla Provincia al Fondo per la sicurezza metropolitana nel noleggio di pullman che accompagnino oltreconfine i rom "irregolari", potremo affrontare il problema della "redistribuzione' di quelli rimasti sul territorio milanese".
Dopo queste dichiarazioni razziste di Penati sucardrom ha la conferma che la prefettura di Milano ha degli elenchi di persone classificate come “rom”, come volevasi dimostrare l’impianto delle leggi razziali del 1938 non è mai stato completamente smantellato in Italia.
Lombardi ha replicato a Penati lavorando sodo in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza. Così di prendere le difese del prefetto s’è incaricato il vicesindaco, reduce dalla riunione 'marinata' da Via Vivaio. "A Palazzo Diotti - ha polemizzato Riccardo De Corato -, abbiamo parlato di come rimpatriare i rom delinquenti, accattoni e nullafacenti anche con l’aiuto della Polizia romena. Tutto il resto sono chiacchiere elettorali e speculazioni politiche di Penati, che, politicamente, ha i giorni contati pure per effetto del sostegno indiscriminato ai rom (la Provincia ha destinato a 20 nomadi appartamenti di sua proprietà in via Varanini, ndr.) portato avanti per un lustro dalla sua Giunta".

1 commento:

Anonimo ha detto...

vi giuro che più passa il tempo e più mi viene da piangere... provate a leggere i commenti lasciati da cittadini dell'"italica razza" sul sito de "il giornale",,, io mi sono spaventato...
bisogna darsi una mossa e dare un segnale positivo a quesa nostra società affinche diventi CIVILE!!

DOMINGUEL