mercoledì 21 maggio 2008

Sicurezza, Bonino: norme rischiano di violare direttive Ue

La vice presidente del Senato ed ex ministro delle Politiche Comunitarie Emma Bonino boccia il pacchetto sulla sicurezza approvato oggi dal Consiglio dei ministri, affermando che alcune norme violano le direttive europee, e accusa la maggioranza di destra di aver fatto dei rom “un capro espiatorio troppo facile”, anche con la “complicità” delle tv, e di aver alimentato un clima “xenofobo”.
Ieri, nel corso di un dibattito all'Europarlamento sui recenti attacchi a colpi di molotov contro “campi nomadi” a Napoli e in altre regioni, la Commissione europea ha ribadito la condanna di ogni violenza e ricordato che gli Stati membri sono tenuti a proteggere la sicurezza delle persone sul loro territorio, ma non si è pronunciata direttamente sulle iniziative del governo italiano in materia di sicurezza.
“La Commissione europea aspetta i testi, non si può pronunciare su titoli di giornali né su dichiarazioni di questo o di quel politico”, ha detto in un'intervista a Reuters Bonino, 60 anni, eletta al Senato nelle liste del Pd con una pattuglia di parlamentari radicali.

Ma nonostante Bruxelles non abbia ancora parlato, per la vice presidente di Palazzo Madama “le dichiarazioni che si sono sentite sono tutte in aperta violazione di qualunque accordo internazionale abbiamo mai firmato. Abbiamo sentito autorevoli esponenti politici dire che bisogna fermare i clandestini in acque internazionali, una cosa impossibile”.
Bonino contesta anche singole norme del “pacchetto”, come quella che vuole punire con una pena da sei mesi a quattro anni di carcere la mancata notifica da parte del cittadino straniero presente in Italia da almeno tre mesi: “E' in aperta violazione della direttiva 38, perché la direttiva prevede sì sanzioni, ma proporzionate e non discriminatorie, mentre in questo caso si equipara quasi la mancata notifica all'omicidio...”.
Per la vice presidente del Senato in teoria la norma potrebbe colpire per primi i circa 500mila immigrati che lavorano in Italia al nero, spesso come badanti o nell'edilizia, e che hanno presentato richiesta di permesso di soggiorno senza però ottenerlo.
“Di quei 500mila sappiamo nome, cognome e indirizzo, perché hanno presentato regolare domanda, il ministero potrebbe espellerli anche domani mattina”. Continua a leggere…

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ottimo. fatele tenere dei corsi sull'aborto, tanto quello non è mica un crimine! è una pratica normalissima ..."ciao mamma è sabato vado dal parrucchiere e poi passo in clinica per abortire"
a volte avete una calata .....

Anonimo ha detto...

ciao Anonimo, la Bonino ha espresso dei concetti che io condivido. la questione dell'aborto è un'altra storia che è difficile da affrontare nello spazio di un commento.

Anonimo ha detto...

se lo dici tu....vatti a leggere il manifesto ed il programma politico del partito transnazionale....i radicali di tutta europa....è aberrante!

Anonimo ha detto...

non lo ho letto ma ho un profondo rispetto per i radicali italiani, se questo Paese può alcune volte definirsi democratico è anche grazie alle loro battaglie civili.

Anonimo ha detto...

Trovo anch'io molto fuori luogo il commento dell'anonimo. Personalmente, ritengo aberrante e ripugnante l'antiabortismo, ma se un cattolico militante parla contro il razzismo e la campagna mediatica anti-rom saluto positivamente la cosa, mica mi lancio in polemiche off-topic.

Magar