mercoledì 14 maggio 2008

Unimpresa, basta con la criminalizzazione dei rumeni

Associare il problema della criminalità in Italia alla Romania o ai romeni è «profondamente sbagliato e controproducente». Lo sostiene il presidente di Unimpresa, l'Unione delle imprese italiane in Romania, Stefano Albarosa, che, sottolineando che «il rapporto bilaterale Italia-Romania è un patrimonio che va difeso a tutti i costi», plaude alle parole ministro degli esteri Franco Frattini («un passo importante verso la distensione») e invita a riflettere sul «danno potenziale» che può provocare il perdurare del clima di questi giorni.
Associare il problema della criminalità in Italia alla Romania o ai romeni, ha spiegato Albarosa all'ANSA, è sbagliato per il «rispetto reciproco» che lega Italia e Romania, basato su una «storia di stima fra i reciproci sistemi Paese e la consistenza dei legami sociali ed economici». Ed è controproducente perchè «non va dimenticato l'impatto che un clima da caccia alle streghe può avere sulle centinaia di migliaia di lavoratori romeni che onestamente e con il loro lavoro contribuiscono alla nostra economia in Italia e che sulle migliaia di imprese italiane che oggi operano in Romania».

Albarosa invita quindi, partendo dai dati economici sulle relazioni bilaterali italo-romene, a «riflettere sul danno potenziale che si può fare se dovesse perdurare il clima di questi giorni» e aggiunge: «Non è chiudendo l'Italia che il nostro sistema Paese potrà beneficiare delle opportunità» del mercato comune europeo.
L'Italia, secondo i dati della direzione generale per gli affari europei in Romania, è il primo investitore straniero in Romania per numero di imprese, con 24.477 società (a capitale italiano o misto italo-romeno) presenti a fine 2007, con un capitale investito di 741,55 milioni di euro. È invece al secondo posto, dietro alla Germania, per interscambio (11,49 miliardi nel 2007, con un avanzo in favore dell'Italia).
La reazione del ministro della difesa romeno, che ieri ha messo in chiaro che Bucarest non consentirà la nascita di sentimenti antiromeni e xenofobi nella Penisola, secondo Albarosa, è stata una «comprensibile difesa dell'orgoglio nazionale» ed è stata generata dal fatto che «troppo spesso in Italia la Romania è stata associata dai media al problema della sicurezza (quasi come se ne fosse la principale causa) e dalle dichiarazioni da parte di alcuni esponenti politici di natura xenofoba e demagogica».
Per questo Unimpresa, che conta oltre 700 associati ed rappresenta Romania Confindustria, Confagricoltura e Confesercenti, condivide ed enfatizza le parole pronunciate ieri dal ministro Frattini, che «distingue molto bene il problema della criminalità con quello della nazionalità: è un passo importante verso la distensione». La soluzione del problema sicurezza, conclude Albarosa, deve quindi «mirare a colpire i criminali, indipendentemente dal loro passaporto, e quindi anche italiani, e non un popolo a cui dobbiamo più riconoscenza di quanto siamo portati a pensare».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ANDATELO A SPIEGARE A TUTTI QUEI CITTADINI ITALIANI CHE SONO STATI E CHE OGNI GIORNO VENGONO DERUBATI ,PICCHIATI,AMMAZZATI O VIOLENTATI DA QUELLA BELLA GENTE CHE NOI OSPITIAMO.SIETE DELLE MERDE.VERGOGNA.

u velto ha detto...

ciao Anonimo, Unimpresa è molto preoccupata perchè se i comportamenti che si tengono in Italia fossero tenuti in Romania, le nostre imprese dovrebbero delocalizzare un'altra volta.
quanto al complimento a chi è rivolto? alle imprese italiane? a Unimpresa? o a noi di sucardrom?