Nonostante le proteste, partono i lavori di costruzione del nuovo insediamento per i Sinti veneziani. Il cartellone di inizio lavori è già stato installato da un paio di giorni davanti all’area destinata ad ospitare il nuovo villaggio. Da lunedì mattina il sito sarà accantierato e gli operai inizieranno a realizzare la parte che riguarda le infrastrutture e i sottoservizi. All’opera l’impresa vicentina di costruzioni Giorgio Guarda Srl, che si è aggiudicata la gara per un importo di 473mila euro. Il pannello di inizio lavori, visibile da via Martiri della Libertà, non è certo passato inosservato agli animatori del comitato «No ai campi nomadi nei centri abitati». Ieri sera i residenti, che attendevano la comunicazione già da diverse settimane, si sono riuniti.
I residenti di via Vallenari e via del Sorgo non hanno alcuna intenzione di rimanere a guardare senza provare a fare qualche cosa. Dall’altra parte della regionale 14, invece, i Sinti sono soddisfatti. Come hanno più volte ribadito e spiegato anche al patriarca Angelo Scola che si è recato a fare loro visita non più di un mese fa, sono tanti anni che attendono di poter vivere in condizioni igieniche meno precarie. Ed è già qualche anno che gli operatori dell’Etam li preparano al cambiamento: sono cinquant’anni che i sinti abitano nello stesso “campo” e soprattutto per i più anziani il trasferimento rappresenta una grossa novità.
Stando alla tabella di marcia a partire da lunedì l’area, che fino a qualche mese fa era ancora un campo coltivato, sebbene sia già stato espropriato, sarà trasformata in un sito pronto per ospitare le case dei Sinti che passeranno dal vecchio campo (attualmente tra via delle Messi e via Casona), a quello nuovo.
Per quel che riguarda le opere infrastrutturali, dovrebbero essere realizzate in sei mesi. Si tratta del primo stralcio dei lavori: una volta preparato il terreno, partirà la costruzione vera e propria. Sono circa 150 i Sinti che saranno ospitati: solo 7 famiglie hanno scelto l’opzione dell’appartamento.
Nel nuovo insediamento ogni famiglia avrà un suo spazio abitativo, dotato di luce, gas, energia elettrica e soprattutto servizi igienici e doccia: attualmente i bambini devono dividersi le poche docce e in inverno la mancanza di bagni nelle abitazioni rappresenta un disagio notevole. I sinti avranno anche la cassetta postale, la cui mancanza è oggi un altro fattore che complica molte normali procedure come la semplice ricezione di una multa. I Sinti continueranno a fare il loro lavoro legato alla raccolta del ferro vecchio, ma pagheranno un canone, seppur minimo.
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