venerdì 20 giugno 2008

Milano, si prepara la grande cacciata

Il Prefetto Lombardi, neo commissario per l’emergenza nomadi, ha rilasciato un intervista a Oriana Liso, pubblicata oggi sulle pagine della Lombardia di Repubblica.
Il Prefetto per tutta l’intervista parla e risponde sui “nomadi”, facendo sempre riferimento a Cittadini comunitari ed extracomunitari, quando sa bene che la maggioranza sono Cittadini italiani.
Sono significative alcune affermazioni di Lombardi. Ad esempio all’inizio dell’intervista afferma: «bisogna essere chiari su un punto: è un’anomalia che si parli di nomadi quando molti di loro sono stanziali da anni». Ma poi nel proseguo dell’intervista afferma: «a tutti i nomadi regolari stiamo dando una tessera di riconoscimento personale per poter accedere nel proprio campo: d´ora in poi, senza di quella, non potranno entrare».
Ciò che veramente spaventa sono alcune affermazioni di Lombardi al termine dell’intervista. Perché prima spiega che i “campi” regolari saranno gestiti ma poi quando la giornalista gli fa notare che il ministro Maroni ha annunciato la chiusura, in prospettiva, dei “campi nomadi”, il Prefetto risponde così: «I campi non verranno chiusi, ma diventeranno luoghi di transito in cui si potrà restare non più di tre mesi».
Praticamente prima dice che è un’anomalia che si parli di “nomadi” ma poi lui stesso afferma che in prospettiva i “nomadi” non potranno vivere a Milano per più di tre mesi, quindi li si costringerà ad essere "nomadi". Noi ci chiediamo: dove andranno i Cittadini italiani che oggi vivono nei “campi nomadi”? Come faranno a mantenere i lavori che svolgono oggi? Dove andranno a scuola i bambini? Come potranno avere il medico di famiglia? E una visita specialistica come potranno farla a Milano? E se vengono a Milano per votare, saranno scacciati?Tutte domande che forse ne Lombardi ne Maroni si sono mai posti ma si sa i Sinti e i Rom non sono come tutti gli altri Cittadini italiani, per esempio non pagano le tasse…

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