Il progetto Sinti: la città cresce e migliora.
Siamo donne e uomini impegnati in ambiti diversi, convinti che la nostra città possa crescere in integrazione e sicurezza, ricca delle proprie diversità e unita dalla condivisione di un destino comune, senza paura del futuro.
Siamo molto colpiti da quanto sta accadendo intorno al previsto insediamento per la comunità dei Sinti in via Vallenari a Mestre. Assistiamo con grande preoccupazione alla sistematica denigrazione di una comunità che da decenni, grazie a una generosa e lungimirante intuizione di una grande personalità cittadina, il vicario patriarcale mons. Valentino Vecchi (in foto), vive tra noi in modo sempre più integrato, proprio perché realizzato in positivo equilibrio tra la fedeltà alle proprie tradizioni e ai propri stili di vita e la condivisione delle fondamentali regole del vivere insieme, nell’adempimento dei doveri e nella disponibilità dei diritti che distinguono l’effettivo esercizio della cittadinanza.
La costruzione del nuovo insediamento nasce da questo percorso ed è davvero incomprensibile, se non in una logica di mera speculazione politica, che stia suscitando una tale campagna di ostilità e di criminalizzazione. Una campagna che, ricordiamo, colpisce cittadini italiani, veneziani, che lavorano regolarmente, che mandano regolarmente a scuola i loro figli, che vivono regolarmente (sia pure, naturalmente, con i limiti che tutti possiamo avere e gli errori che tutti possiamo compiere) e che, nel nuovo insediamento, pagheranno regolarmente l’affitto, l’acqua, il gas, la luce, come tutti, e le cui abitazioni, realizzate dall’amministrazione nel rispetto delle loro tradizioni e delle loro libere scelte, costeranno infine alla comunità molto meno di qualsiasi altra soluzione. Per questo la strada civilissima e razionale scelta dal Comune di Venezia è quella più convincente e costruttiva, e per questo ci sentiamo di sostenerla. Per questo chiediamo l’appoggio di tutta la città, delle donne e degli uomini di buona volontà, affinché manifestino con noi in modo pubblico, scacciando gli spettri lividi della xenofobia e perchè, al contrario, anche all’opinione pubblica più ampia raggiunta in questi giorni da messaggi di odio, si riveli con forza il volto più maturo e consapevole di una città che sa guardare con lucidità al proprio presente e con fiducia al proprio futuro.
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