lunedì 7 luglio 2008

L’Unicef per qualche denaro si svende ai razzisti

L’Unicef che non è mai intervenuta sulla questione rom e sinta nel nostro Paese ma improvvisamente diventa consulente del Governo italiano. Il Presidente dell’Unicef, dopo aver incontrato il Ministro Maroni, ha un’illuminazione sulla via di Damasco e cambia opinione sulle schedature.
Prima dell’incontro con Maroni: l’Unicef Italia esprime stupore e grave preoccupazione per la proposta del Ministro degli Interni Roberto Maroni di avviare un censimento dei bambini presenti nei campi rom, mediante impronte digitali. Verrebbe da proporgli, per rispettare il diritto all’uguaglianza di tutti i bambini, di schedare allo stesso modo tutti i bambini italiani… Ci auguriamo che si tratti di una proposta provocatoria destinata a non avere seguito.
Dopo l’incontro con il ministro, il Presidente Spadafora cambia opinione con una giravolta degna della vecchia scuola trasformista e afferma che le misure previste nelle ordinanze sono “una necessità per prendere contatto con le comunità rom” e iniziare ad “accompagnare in maniera concreta l’integrazione dei bambini rom nelle comunità”.
Noi di sucardrom rimaniamo sempre più convinti che oggi come settanta anni fa le organizzazioni come l’Unicef o le organizzazioni paramilitari come la Croce Rossa non debbano impegnarsi per "integrare" i bambini rom o sinti ma debbano impegnarsi per il rispetto dei diritti civili di queste minoranze. Se non lo faranno, come sembra per qualche misero denaro, sarà il disastro per i Sinti e i Rom come in Germania negli Anni Trenta o come in Svizzera negli Anni Cinquanta e Sessanta.

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