Associazioni laiche e cattoliche, italiane e internazionali, intellettuali, artisti, giornalisti, politici: insieme per farsi simbolicamente prendere le impronte digitali come segno di protesta contro la decisione del ministro dell'Interno Roberto Maroni di rilevare le impronte digitali dei sinti e dei rom, minori compresi, che vivono nei campi in Italia con lo scopo di 'censire' quanti vi risiedono.
E' successo questo pomeriggio in piazza Esquilino a Roma, luogo simbolo della contaminazione etnica, con l'iniziativa 'Non toccate i bambini e le bambine rom e sinti' organizzata dall'Arci: "Abbiamo denunciato il razzismo di una misura giudicata un grave vulnus della democrazia e della Convenzione per la tutela dei diritti del fanciullo. Un atto discriminatorio e persecutorio. E' necessario dare visibilità, anche con azioni simboliche, alla nostra indignazione", spiegano dall'associazione.
Tantissime le adesioni alla manifestazione. Insieme ad una delegazione della Federazione Rom e Sinti Insieme a farsi 'schedare', in piazza c'erano anche Moni Ovadia, Andrea Camilleri, Dacia Maraini, Ascanio Celestini, Francesca Reggiani, Rita San Lorenzo (segretaria nazionale Magistratura Democratica), Aldo Piave (presidente Aned, Associazione nazionale ex deportati), Piero Terracina, Paola Vacchina (vicepresidente nazionale Acli), Patrizio Gonnella (Antigone), Andrea Morniroli (Cantieri sociali), Morena Piccinini (Cgil), Francesca Re David (Fiom), Angela Nava (Coordinamento genitori democratici), Vittorio Cogliati Dezza (Legambiente), Antonio Padellaro (l'Unità), Piero Sansonetti (Liberazione), Emergency e Peace Reporter; politici del Pd (da Livia Turco a Rosi Bindi), della Sinistra Arcobaleno (Fabio Mussi, Paolo Cento, Graziella Mascia, Marco Fumagalli, Giovanni Russo Spena, Alfonso Gianni, Elettra Deiana), del Partito radicale (Marco Perduca) e dell'Intergruppo 'Amici del popolo Rom'.
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