domenica 24 agosto 2008

Crema (CR), la cultura rom affronta i pregiudizi

Lo Spazio Donne della Festa Centrale del Partito Democratico ha affrontato ieri sera un tema di stretta attualità, il problema rom e gli atteggiamenti razzisti nei confronti di questa etnia, oggi più che mai protagonista della cronaca.
Ospiti dello spazio Trame di Terra, Pietro Cheli, giornalista e coautore con Guido Barbujani del saggio Sono razzista ma sto cercando di smettere e Alexian Santino Spinelli, ambasciatore della cultura Rom nel mondo.
Assente, il giornalista di Radio Popolare Claudio Agostoni, che avrebbe dovuto coordinare l’incontro. Il libro, pubblicato da Laterza a giugno, nasce da un incontro tra Cheli e il genetista Guido Barbujani avvenuto lo scorso anno durante il Festival della Mente di Sarzana e si propone di smascherare i luoghi comuni legati alla provenienza delle persone.
In seguito ad alcuni eventi di cronaca nera che hanno visto un inasprirsi della posizione dei Rom nel nostro paese, i due autori hanno deciso di scrivere un libro sul razzismo e sui luoghi comuni ad esso correlati.
Nonostante studi approfonditi abbiano dimostrato da tempo che non esistono diversi tipi di razze umane, alcune convinzioni non smettono di circolare. Cheli e Barbujani ribadiscono, con uno stile vivace e ironico, che siamo tutti discendenti dagli stessi antenati africani che hanno colonizzato in poche migliaia di anni tutto il pianeta, niente razze, ma molte differenze, scritte soprattutto nella nostra cultura, nei tanti luoghi comuni e pregiudizi che ci accompagnano ogni giorno.Alexian Santino Spinelli, musicista, ma soprattutto docente di cultura romanì a Trieste, denuncia l’informazione inquinata a cui tutti siamo soggetti «E’ in atto una vera e propria strategia di repressione dei rom in Italia, sembra di essere tornati alle leggi razziali del Manifesto della razza promulgate dal fascismo nel 1938; gli stessi campi nomadi non sono altro che una forma di degrado, di segregazione di un popolo, quello rom, nomade non per natura, ma per costrizione. Esiste una cultura romanì che rappresenta un patrimonio per l’umanità e che va tutelata, non eliminata». E, poiché la cultura di un popolo si manifesta anche con la musica, Alexian e il suo gruppo di musicisti si sono esibiti in un concerto di musica romanì.

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