In circa un anno e mezzo a Milano ci sono stati circa 80 sgomberi di Rom e Sinti da aree occupate abusivamente e 350 allontanamenti da pubbliche vie: “Sono operazioni - afferma il vice sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato - che hanno consentito di contenere e ridurre l'emergenza rom”. Il vice sindaco commenta così la chiusura del censimento operato nei 12 campi autorizzati di Milano, dove risiedono complessivamente circa 1180 Rom e Sinti. Il problema è che non si trovano proprio i 25.000 Rom rumeni che avevano, secondo DeCorato, invaso Milano.
Ed ecco quindi la giravolta… “I numeri del censimento sono quelli che aspettavamo - dice De Corato - e non costituiscono una sorpresa. Nella flessione delle cifre contano indubbiamente il fatto che le identificazioni siano state fatte d'estate. Ma anche la buona e costante azione di 'moral suasion' attuata da Comune, Prefettura e Questura”.
“Se oggi la situazione è meno pesante rispetto a un anno e mezzo fa - spiega ancora De Corato - lo si deve proprio all'azione costante di alleggerimento nelle aree occupate abusivamente operata dal Comune attraverso la Polizia Locale e da Prefettura e Questura con le forze dell'ordine, cui va il dovuto ringraziamento. Senza dimenticare l'applicazione della direttiva Ue sul diritto di soggiorno oltre i 90 giorni dei comunitari, che ha consentito attualmente l'identificazione di circa 2400 soggetti, prevalentemente rom romeni, in seguito ai controlli nelle baraccopoli, nei campi e agli angoli delle strade”. Ma tutti a Milano sanno che dopo uno sgombero, senza alternative abitative, si riforma immediatamente un nuovo insediamento.
La realtà è che di questo ennesimo “censimento” non vi era proprio bisogno, soldi buttati al vento e una forma sempre più intensa di discriminazione che viene attuata contro i Sinti e Rom milanesi, come ribadito dal Consiglio d’Europa.
Naturalmente DeCorato chiude l’intervento con una perla: “A don Colmegna che chiede casa e lavoro per i rom - conclude De Corato - dico che prima di loro ci sono migliaia di milanesi che attendono un alloggio popolare. Gente che ha fatto sacrifici lavorando e che ora auspica una casa in assegnazione per la propria famiglia. Non dimentichiamo che il Comune per la gestione dei 12 campi autorizzati ha speso lo scorso anno circa 11 milioni. Comincino i rom a rispettare i patti, andando a lavorare e mandando i figli a scuola, prima di rivendicare diritti”. Noi di sucardrom attendiamo con tristezza nuovi sgomberi…
2 commenti:
Facendo i conti della serva con 11 milioni si affittano un migliaio di appartamenti, che rapportati ai 1180 Rom e Sinti censiti, ipotizzando nuclei familiari di 5 persone, significano almeno 3 o 4 volte il fabbisogno abitativo.
Ma non è che tenere gli "zingari" a fare i nomadi nei campi serve a qualcuno?
Sicuramente non è un regalo per Rom e Sinti.
ciao Noblogo, è la stessa cosa che abbiamo pensato anche noi. purtroppo quei soldi sono una favola...
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