lunedì 22 settembre 2008

Bulgaria, razzismo: revocato a Kalin Rumenov il premio giornalistico "Chernorizets Hrabar"

Gli organizzatori del premio giornalistico “Chernoritzets Hrabar 2008” hanno deciso il 15 settembre scorso, su raccomandazione dell'Unione degli Editori Bulgari, di revocare il premio assegnato a Kalin Rumenov (in foto), quale miglior giovane giornalista dell’anno.
Il premio era stato consegnato a Kalin Rumenov, che pubblica sul quotidiano “Novinar”, durante una cerimonia ufficiale a Sofia, il 25 maggio 2008 alla presenza di politici, membri del Parlamento e giornalisti. Il premio “Chernorizets Hrabar” è stato istituito nel 2002 e contempla 11 diverse categorie.
La giuria era formata da 19 persone, 12 direttori di giornali, sorteggiati da un pool di 28, e da 7 dei 10 membri del consiglio generale dell’Unione degli Editori Bulgari. La motivazione, non facendo riferimento ad articoli specifici, faceva presumere che il premio fosse stato assegnato ad Rumenov per la sua attività giornalistica in generale.
L’attribuzione del premio aveva provocato la protesta di altri giornalisti e gruppi della società civile bulgari perché l’autore si era distinto per articoli nei quali aveva attaccato la minoranza Rom bulgara con termini offensivi e razzisti.
Negli articoli di Kalin Rumenov pubblicati su “Novinar” si potevano leggere frasi come: “Gli Zingari sono furbi come lupi, si riproducono come pecore. I primi a lasciare saranno le compagnie internazionali. Non ci sarà più nessuno a cui vendere la loro nuova merda, e andranno in qualche altro posto con meno Zingari e più soldi. Chi comprerà sapone per una pelle bianca soffice e tenera? Sporchi Gyppos?”

Ed ancora: “La differenza tra gli Zingari e il bestiame è che il bestiame è soggetto a controlli veterinari. Il bestiame non può comportarsi da Zingari, ma è possibile il contrario. I diritti e le libertà dei bovini sono stati sotto una seria pressione per anni, e durante quel tempo la donna Zingara ha partorito ancora e tuttora ha il cervello di una mucca”.
Un appello era stato firmato da 109 personalità bulgare e nelle ultime settimane alla protesta si erano uniti, tra gli altri, anche la Federazione Internazionale dei Giornalisti, il Centro Simon Wiesenthal e il gruppo editoriale tedesco WAZ, che possiede i quotidiani “24 Chasa” e “Trud” in Bulgaria. Ed è probabile che quest'ultima mossa sia stata proprio quella decisiva far cambiare opinione, dopo mesi, all'Unione degli Editori Bulgari.
E Kalin Rumenov, tanto per non smentirsi, ha intitolato la sezione del suo blog dedicata alla vicenda “Ihr Kampf - цигани & евреи vs. Калин Руменов” (la sua battaglia: zingari ed ebrei vs Kalin Rumenov).

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