Ieri mattina, presso il tribunale di Verona, si è svolta la seconda udienza che vedeva imputati i 3 Rom italiani, due uomini e una donna, accusati dai carabinieri di Bussolengo di aggressione e resistenza a pubblico ufficiale, il 5 settembre 2008, a Bussolengo, in provincia di Verona.
La vicenda, nota a tutti, aveva visto come sfortunato protagonista un gruppo di famiglie Rom italiane, resosi colpevole, lo scorso 5 settembre , di essersi fermato a mangiare in una piazza del paese. Trasportati presso la caserma dei carabinieri di Bussolengo, i Rom sono stati pestati e poi incarcerati, per resistenza a pubblico ufficiale. I pestaggi subiti nella caserma, gli stessi Rom hanno provveduto a denunciarli in Questura, e adesso sono in corso due indagini, una a cura del comando provinciale dei carabinieri,e una a cura della magistratura. Se fosse dimostrato che così sono andate le cose, sarebbe il caso di ricordare, per analogia, le torture che venivano inflitte in Cile o in Argentina, al tempo delle dittature di estrema destra.
L'udienza di ieri mattina, avvenuta a porte chiuse, come quella di una settimana fa, è stata rimandata a martedì prossimo, 30 settembre. La signora, Sonia Campos è stata rilasciata, dopo essere stata condannata a sei mesi, con la condizionale. Purtroppo Denis e Angelo sono invece stati condotti ancora una volta in carcere, a Montorio. Il patteggiamento proposto dai loro avvocati difensori è stato respinto dal PM, per cui nulla è cambiato rispetto all'udienza di martedì scorso.
Ravvisiamo nel comportamento della magistratura un accanimento nei confronti dei due Rom italiani riportati in carcere, e ci chiediamo se avrebbero subito lo stesso trattamento i cittadini italiani non appartenenti all'etnia Rom. E ancora, ci chiediamo: se i Rom incarcerati non avessero denunciato i carabinieri di Bussolengo sarebbero adesso in libertà?
Siamo preoccupati dei comportamenti intolleranti e antidemocratici di cui danno prova certi carabinieri e certa polizia, come riferito anche dal Times- e come da noi denunciato al prefetto di Verona-, e constatiamo una volta di più come Rom e altre categorie sociali siamo il bersaglio preferito di questa deriva fascista, che in Italia sta dilagando, da quando si insediato l'attuale governo.
Chiediamo una volta di più- così come già abbiamo già fatto con il Prefetto di Verona, nell'incontro di lunedì 15 settembre scorso- che la vicenda sia chiusa e che vanga fatta piena luce sul comportamento non solo dei Rom, ma anche dei carabinieri di Bussolengo. PRC, Comunisti Italiani, Circolo Pink GLBT, la Chimica - Verona
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