“Di fronte alle situazioni di discriminazione e d’indifferenza” di cui sono vittime i Sinti e i Rom, “la Chiesa non può restare indifferente”. È questo il monito affidato oggi alla Radio Vaticana dal card. Renato Raffaele Martino in occasione del VI Congresso mondiale della pastorale per gli Zingari, promosso a Freising dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti in collaborazione con la Conferenza Episcopale Tedesca.
Il porporato esorta “tutti gli uomini, e soprattutto i cristiani, ad assumere le proprie responsabilità, sia nel servizio alla società sia nell’impegno politico, al fine di assicurare il pieno rispetto della dignità e dei diritti di ogni essere umano”. Un compito, spiega il presidente del Pontificio Consiglio, che spetta innanzitutto ai governi e agli organismi internazionali.
“Non di rado — constata il card. Martino — assistiamo a una certa inflessibilità e atteggiamenti ambigui di governi che non possiamo che deplorare”. Gli Stati, invece, devono garantire uno sviluppo non solo economico, ma integrale della persona.
Da qui l’invito ai governi a “fornire appoggi agli enti educativi e di aggregazione zingara”, alle loro scuole e associazioni, “dove nel rispetto delle norme e dei regolamenti di convivenza civile, si sviluppa una personalità equilibrata e responsabile” e in cui nascono “soggetti idonei a partecipare pienamente alla vita della comunità”.Ai mezzi di comunicazione il card. Martino chiede infine di “offrire alla società un’immagine vera della minoranza zingara, nelle sue varie espressioni, che aiuterà a sradicare dalle menti e dai cuori delle persone pregiudizi e emarginazioni nei suoi confronti”.
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