La visita a Roma di una commissione d’inchiesta del Parlamento europeo per verificare la situazione nei campi nomadi italiani ha suscitato polemiche. Eppure, secondo i dati resi noti dalla Croce Rossa Italiana e dallo stesso governo nella lettera inviata alla Commissione il primo agosto, gli aspetti più sgradevoli e preoccupanti della vicenda, come la schedatura delle impronte digitali ai bambini, sono stati in sostanza evitati.
Stando ai dati forniti dal governo, a luglio erano stati “censiti” 22 campi in Lombardia, Lazio e Campania per un totale di poco più di duemila nomadi. Erano state prese le impronte di 4 persone in Lombardia, nessuna nel Lazio e 394 in Campania. In nessun caso sono state prese le impronte a bambini. A Napoli sono state registrate le impronte di 53 minori tra i 14 e i 18 anni. Nessun rom è stato espulso se si fa eccezione per 39 contro i quali erano stati già emessi in precedenza mandati di espulsione. Ieri la Croce Rossa ha parlato di 2.700 rom “censiti” fino ad oggi in 36 campi nomadi e ha negato di ricorrere al prelievo delle impronte digitali.
Di fronte a queste cifre, sorgono spontanee due domande. La prima: è stato davvero eccessivo l’allarme dell’Europa? O non è stata invece la mobilitazione delle autorità di Bruxelles che ha costretto il governo a revocare alcuni dei provvedimenti più odiosi, come le impronte ai bambini o i questionari che prevedevano, tra l’altro, la schedatura in base alla religione, e ad adottare in generale una linea morbida?
Seconda domanda: se le ispezioni ai campi hanno dato risultati così scarsi (2.700 nomadi “censiti” in quasi tre mesi di lavoro con enorme dispiego di forze e nessuna espulsione), quello dei rom era davvero un problema prioritario dell’ordine pubblico, tale da giustificare la sospensione della legislazione ordinaria e la nomina di commissari speciali? O non si è trattato invece della solita politica spettacolo destinata a soddisfare le peggiori pulsioni e le paure irrazionali dell’elettorato di destra? Ma se siamo di fronte ad un governo che, come sembrano dimostrare i dati, accarezza gli istinti xenofobi e razzisti dell’opinione pubblica adottando misure inutilmente spettacolari, non fanno forse bene a preoccuparsi le autorità europee dell’andazzo che si sta affermando in l’Italia? di Andrea Bonanni
2 commenti:
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