«Le popolazioni sinte e rom sono gravemente sottorappresentate negli Enti locali, nelle assemblee nazionali e nelle amministrazioni di governo in tutta l’Europa. Si tratta di una grave lacuna nelle nostre democrazie che viola il diritto alla partecipazione politica e perpetua una situazione di esclusione e di emarginazione di circa dieci a dodici milioni di persone».
Inizia così l’intervento del commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg che indica il bisogno «di sviluppare un approccio onnicomprensivo per rafforzare la presenza delle popolazioni Rom». Thomas Hammarberg ricorda anche le persecuzioni subite durante i fascismo e il nazismo e il mancato riconoscimento di quanto successo tra il 1036 e il 1945 in Europa.
Ma è sul tema della politica che il Commissario affonda: «I partiti politici sono consapevoli del fatto che le politiche a favore dei Sinti e dei Rom potrebbero provocare danni al loro successo elettorale. Allo stesso tempo, partiti estremisti hanno colpito i Sinti e i Rom in maniera xenofoba al fine di sfruttare le tendenze reazionarie dell'elettorato. Questo è uno dei motivi per cui alcuni dei pregiudizi velenosi su Rom e Sinti si sono diffusi in modo ampio».
«Purtroppo, alcuni dei partiti politici di governo più importanti non hanno messo in chiaro che tale xenofobia è inaccettabile. Ho notato – continua Hammarberg - con profonda delusione che anche alcuni politici di alto livello hanno reso dichiarazioni chiaramente pregiudizievoli sui Sinti e sui Rom, senza operare una distinzione tra il comportamento anomalo di pochi individui e le intere comunità etniche. Questo non incoraggia i giovani Sinti e Rom ad entrare politica».
Tra i punti messi in luce da Hammarberg, anche il ruolo delle ong, che a suo parere «dovrebbero essere incoraggiate a supportare progetti di educazione civica per le comunità Rom e Sinte, progetti che includano una formazione ai diritti umani e informazioni sui sistemi elettorali». Leggi l’intero intervento del Commissario…
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