Colloqui cordiali, dice la Santa Sede, nei quali i due capi di stato hanno parlato della “identità storica, culturale e spirituale del Continente” e soprattutto “l'affinità di posizioni tra Santa Sede e Romania in vari ambiti internazionali”.
Collaborazione tra stato e Chiesa, tra ortodossi e cattolici e poi le comunità romene all'estero, “alla cui integrazione, non sempre facile, le istituzioni della Chiesa cattolica offrono un generoso ed efficace aiuto”. A fine giornata il presidente romeno è stato ricevuto anche dal Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta Fra’ Matthew Festing.
La scorsa settimana a Freising in Germania, in un congresso sulla pastorale dei rom il cardinale Renato Raffaele Martino in un messaggio sosteneva che “non di rado assistiamo a una certa inflessibilità e atteggiamenti ambigui di governi che non possiamo che deplorare”. Di politica a favore del bene comune il Papa ha parlato ai vescovi del Nicaragua ai quali ha chiesto di favorire un clima di dialogo e di distensione, senza rinunciare alla difesa dei diritti fondamentali e alla denuncia delle situazioni di ingiustizia. Il papa ha ricordato che la Chiesa è chiamata a essere sempre dalla parte della gente. favorendo, in particolare, una concezione della politica che, “più che ambizione per il potere e il controllo, sia un servizio generoso e umile al bene comune”.
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