Nuovi strali nei confronti dell'Italia sulla questione rom: la risposta del governo è “sbagliata” e la decisione di prendere le impronte digitali “illegale”.
Le critiche arrivano da Bruxelles, ma questa volta non c'entrano le autorità europee. A pronunciarle è stato il finanziere George Soros, che in qualità di fondatore e presidente dell'Open Society Institute - una fondazione che si occupa tra le altre cose di difesa dei diritti umani - ha partecipato oggi a una conferenza in Commissione Europea insieme a Vladimir Spidla, commissario per gli Affari Sociali e le Pari Opportunità.
“La risposta delle autorità italiane alla questione dei rom è sbagliata... Non è un problema di sicurezza, questo serve solo a peggiorare la situazione”, ha detto il finanziere di origine ungherese durante la conferenza. “Prendere le impronte digitali è inaccettabile e illegale. Spero che la Corte di Giustizia europea lo dichiarerà illegale”.
George Soros, a una domanda di un giornalista italiano, ha affermato “E' curioso ho avuto molta più pubblicità per il mio supposto interesse per la Roma calcio, che è pari praticamente a zero, che per gli anni di devozione dedicati alla causa dei rom”.
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