L'europarlamentare di Rifondazione Vittorio Agnoletto replica alle parole che il vicesindaco e assessore alla sicurezza Fabio Rolfi aveva inviato ieri alla stampa locale.
«L’assessore segnala che le persone che vivevano nel campo sono sinti e non rom. Ritengo che non faccia nessuna differenza quando parliamo di diritti umani, diritti universali previsti da tutte le normative nazionali e sovranazionali. Che siano rom, o sinti, sono sempre persone che hanno dei diritti che lo stato e le istituzioni locali devono garantire. Il vice sindaco, poi, contraddice se stesso: parla di "nomadi" che abitavano da 14 anni nello stesso luogo. Dunque, in realtà, assolutamente stanziali; ed infatti proprio per queste ragioni l'Unione europea sostiene che gli Stati devono potenziare politiche d'inclusione abitativa, sociale e scolastica».
«Il vicesindaco - continua Agnoletto - sostiene poi che le persone residenti nel campo di via Girelli non fossero lì nel corso delle operazioni di abbattimento delle abitazioni: dovevano rimanere a guardare la distruzione delle loro baracche? È evidente che hanno preferito andarsene prima: come dargli torto? Probabile che volessero evitare di assistere al vergognoso brindisi degli esponenti leghisti, incluso lo stesso Rolfi, sulle macerie delle loro case…Inoltre, rispetto alla frequenza scolastica dei bambini residenti nel campo, mi risulta che una parte di costoro frequentasse regolarmente la scuola, al contrario di quanto sostenuto dall’assessore alla Sicurezza. Quello che è certo è che ora non potranno frequentare alcuna scuola».«Infine - conclude Agnoletto - solo poche parole riguardo a come occupo il mio tempo al parlamento europeo e al mio stipendio: proprio perché mi occupo dell’Unione europea credo che le direttive europee vadano rispettate, nello specifico la 2004/38 sul diritto dei cittadini dell'Unione europea e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente all'interno degli stati membri e la 2000/43 che attua il principio della parità di trattamento fra le persone, indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica. Per concludere segnalo al vice sindaco che ci siamo recentemente auto ridotti lo stipendio e che il sottoscritto versa il 60 per cento al partito nel quale è stato eletto: Rifondazione comunista. Cosa che non mi risulta facciano i suoi colleghi leghisti». di quiBrescia.it
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