lunedì 6 ottobre 2008

L'Italia è razzista

Da alcuni giorni tutti i media nazionali discutono sul tema del razzismo. Gli eventi delle ultime settimane hanno scalfito quell’invisibile muro che permea la società italiana. In molti stanno cercando di chiudere questa scalfittura con le solite considerazioni: sono fatti isolati, sono atti compiuti da balordi, la società italiana è tollerante e integrante…
E’ evidente che in molti hanno paura a cominciare di chi guida il Paese, il centro-destra. Perché è palese a tutti che non passa mese che su questo tema non scoppi una polemica che inevitabilmente coinvolge tutta l’Unione europea, perché l’Italia fa parte dell’Unione. E infastidisce essere tacciati, a livello europeo, e non solo, di razzismo.
Anche le forze politiche del centro-sinistra hanno paura perché sono consapevoli che tutto è iniziato quando loro guidavano il Paese. Certo si sono fatti prendere la mano dalle spinte della Lega Nord e di Alleanza Nazionale (ora confluita nel PdL) ma la responsabilità dell’emanazione dei “patti di sicurezza” è propria del Governo Prodi.
Oggi la situazione vede il centro-destra minimizzare, il centro-sinistra denunciare e i più importanti quotidiani nazionali sulla difensiva. Quest’ultimi sono ben consapevoli di essere stati parte attiva nel costruire un clima da “caccia alle streghe” nel Paese, come ben testimonia l’intervento di Roberto Natale (Presidente del FNSI).
La domanda che rimane sospesa è: l’Italia è razzista? Si, secondo il sottoscritto e per diverse ragioni. Prima fra tutte è data dal fatto che il nostro Paese non ha mai fatto un’elaborazione del lutto su quanto successo nel ventennio fascista. Perché è palese che quasi tutti gli italiani pensino di essere stati vittima dei nazisti e non alleati del nazismo, oltre che promotori del fascismo in tutta l’Europa. Il Paese si è lavato la coscienza con due anni di resistenza, fatta da pochi, e con il sangue di Benito Mussolini a Piazzale Loreto il 29 aprile 1945. In poche parole gli italiani si sentono vittime e non carnefici dei fatti successi nel ventennio fascista e di seguito durante la Seconda Guerra Mondiale.
La seconda ragione è da ricercarsi sempre nel ventennio fascista, il corporativismo. Questa forma di governo dell’economia, e non solo, non è mai stata sradicata in Italia e il risultato è che il “diverso”, chi non fa parte della corporazione viene di fatto escluso o meglio discriminato.
La terza ragione, più profonda, è data dal fatto che il razzismo o meglio le forme di discriminazione sono sempre presenti in ogni società e non si può mai dare per scontato di averle eliminate perché sono presenti nel dna del nostro essere società.
L’errore fondamentale è quello di credere che il razzismo si riproponga sempre nelle solite formule. Non è così. Certo verso alcune minoranze si continuano a perpetrare le stesse forme di discriminazione, come è evidente per i Sinti e i Rom. Però in assoluto le forme di discriminazione cambiano di continuo, si evolvono. Ma sottendono ad un’unica logica: il denaro o meglio la proprietà privata. E guarda caso le forme di discriminazione si acuiscono quando un Paese, un Continente o l’intero Mondo vivono una crisi economica.
Il ruolo della politica è fondamentale e in Italia negli ultimi due anni proprio la politica ha dato prova del peggio, insieme alla stampa, ma è indiscutibile che ogni individuo ha una propria responsabilità, non fosse altro che in questo Paese la “zona grigia” (chi sta alla finestra) è sempre maggioritaria. di Carlo Berini

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Potrei essere d'accordo con te se non fosse che la situazione reale, non quella bella che vuoi dipingere, non è costituita da poveri immigrati che vengono maltrattati da orde di razzisti ma è quella che ha provocato sia i patti di sicurezza sia quel sentimento diffuso d'insicurezza(che colpisce anche gli immigrati regolari) dovuto forse ad una gestione assurda del fenomeno immigrazione.
1° abitiamo in un paese sovrapopolato, e questo non rendersene conto è da ciechi
2° chi fa i confronti con le emigrazioni nelle americhe dimentica che questi paesi erano "vuoti"
3° dimentichi forse che + del 50% della popolazione carceraria in Italia è costituita da immigrati(e vorrei ricordare che è una bufala dire che la maggior parte è in galera perchè clandestino, i clandestini NON vanno in galera)

Sulla questione del ventennio...ognuno la può vedere come vuole, io ho provato a vedere come venivano gestiti gli altri paesi...e escludendo la questione gravissima dei lagher...non vedo poi tutte queste differenze.
Le leggi raziali? Andate a vedervi se gli altri paesi europei erano così aperti.
Ditemi se un nero aveva + diritti in europa di quanto un ebreo in Italia.
Questo ai miei occhi non giustifica nulla, ma io sono del '72, sono cresciuto non comprendendo perchè si dovesse considerare un meridionale diverso da un settentrionale, sono cresciuto leggendo fumetti western e chiedendomi perchè i padroni di casa(Pellerossa) venivano sterminati dai "bianchi", ecc.
Quindi ai miei occhi erano tanto orribili le leggi razziali Italiane ma non erano da meno le discriminazioni che le minoranze subivano in paesi che non avevano scelto loro, ma paesi che li avevano importati con la schiavitù.

Che poi ci siano indubbiamente degli imbecilli razzisti in Italia, sarebbe sciocco negarlo, come sarebbe sciocco negare che tante delle storie uscite in questi giorni hanno il medesimo valore di quelle uscite quando si voleva dipingere in una certa maniera il popolo rom...ma li te ne sei accorto!
Se il trattamento subito dalla signora in aereoporto fosse stato subito da una signora bianca con i medesimi precedenti...nessuno avrebbe detto nulla...o sbaglio?
Che la polizia si sia spesso comportata male...è cosa nota, se però a subire un pestaggio(con tutti i se e i però del caso) è un ragazzo di colore non è + abuso di potere o altre nefandezze, no è RAZZISMO.
Se uno insegue un ladro ed esagera nella reazione fino all'omicidio non è eccesso di difesa, omicidio colposo, preterintenzionale o altro come sempre è successo, è razzismo.
Che dire poi se l'ambulante regolare che paga per occupare uno spazio, che paga(o dovrebbe) pagare le tasse s'incazza in un periodo di magra(quando gli affari vanno bene si può pure chiudere un occhio ma se si fatica a campà...) e aggredisce un clandestino, abusivo per di più nero, è ovvio è razzismo!
Sinceramente dei casi che ho sentito quelli che mi sono sembrati + di razzismo sono i ragazzini di Roma...ma non so se è razzismo o essere teste di legno, indubbiamente qualcosa c'è.

La questione rom-sinti...scusa è un pelino differente, infatti gli immigrati vengono in Italia per lavorare e nonostante siano facilmente identificabili trovano lavoro, comprano/affittano casa, costruiscono una famiglia, ecc...cosa che dei sinti-rom non si vede, sia perchè molti, nonostante le cose dette dopo i casi di Ponticelli, non lavoranosia perchè chi riesce a sistemarsi nasconde le proprie origini.
La cosa che continuo a non capire è come mai persone che si sentono così maltrattate ingiustamente non si spostino in tutti quei paesi dell'europa(molto meno popolati) così accoglienti.
Non credo che l'acredine che c'è nei confronti dei sinti-rom sia nata solo dal pregiudizio, credo che ci siano motivazioni differenti..che per convenienza non si vogliono vedere.

comunque alla domanda l'Italia è razzista? Io non rispondo no..ma neanche si, credo solo che l'Italia, come tutti gli altri paesi, debba crescere affrontando questa nuova esperienza d'immigrazione...purtroppo durante questo cammino gli estremisti, sia da un lato che dall'altro, faranno molta + fatica.

Anonimo ha detto...

Carlo, condivido pienamente quello che scrivi.
In particolare le considerazioni sulla natura economica delle radici del razzismo.
Aggiungo che da una parte c'è la logica dello sfruttamento da parte del capitale, e dall'altra la cultura piccolo borghese dell'omologazione.

La cosa tragica è che gli "italiani" non vedono che il razzismo è una leva di oppressione per tutti.
Si alimenta l'odio (insito nell'essenza piccolo borghese) per distogliere l'attenzione dai problemi reali.

Anonimo ha detto...

Xpisp, il razzismo oggi in Italia dilaga, lo senti girando per strada o navigando in Internet: la mia panettiera, ad esempio, si rivolge sistematicamente ai clienti "bianchi" con il Lei, e a quelli "neri" con il tu, trattandoli peraltro come bambinetti scemi.
Gli spazi per i commenti dei lettori dei quotidiani di centro-destra sono pieni di rigurgiti razzisti e xenofobi.
Le politiche del governo di centro-destra sono iper-repressive, e volte solo ad alimentare la paura.

Nel resto d'Europa non c'è questa forma di isteria collettiva sulla sicurezza, né gli stranieri vengono ossessivamente percepiti come una genia di delinquenti.

Penso anch'io che una delle cause sia la persistenza dello stereotipo degli italiani brava gente con cui la gente continua ad autorappresentarsi: ci si è convinti di essere, per "ragioni storiche" (?!?), immuni da sciovinismo e xenofobia, e anzi, di essere "quelli che pagano sempre", dunque sempre in debito: vittimismo aggressivo.

Magar