I Rom e Sinti che hanno «il diritto» di stare in Italia vivranno in «villaggi attrezzati» dotati di acqua e luce, servizi igienici e servizio di raccolta rifiuti. Per tutti gli altri l'unica soluzione è lo sgombero perché tutti i campi abusivi saranno chiusi: e «va da se che non sarà consentita l'apertura di nuovi insediamenti.
Quattro mesi dopo l'annuncio che sarebbe stato eseguito un censimento dei “campi nomadi” presenti a Roma, Milano e Napoli - iniziativa che ha sollevato anche le proteste dell'Unione Europea, poi rientrate dopo le spiegazioni fornite dal Viminale - il ministro dell'Interno Roberto Maroni sottolinea che «l'ottimo lavoro» svolto dai commissari straordinari nominati dal governo, i prefetti delle tre città, Carlo Mosca, Gianvalerio Lombardi e Alessandro Pansa.
E presentando i numeri del censimento ricorda che l'ordinanza di protezione civile che ha stabilito le 'regole' per le rilevazioni «non è mai stata modificata, neanche dopo l'intervento della Commissione europea».
Il censimento ha accertato la presenza di 167 campi, di cui 124 abusivi e 43 autorizzati in cui erano presenti al momento della rilevazione 12.346 persone di cui 5.436 minori. Ma, ed è questo che preme di più a Maroni, almeno altrettante persone si sono allontanate dai campi quando hanno saputo dell'iniziativa.
«È un effetto importante» dice infatti il ministro, secondo il quale la maggioranza di quelli che sono spariti erano cittadini romeni di etnia rom che sarebbero andati in Francia, Spagna e Svizzera. Nei prossimi giorni - aggiunge Maroni - definiremo gli ambiti e i progetti da mettere in atto, in modo da procedere in maniera spedita e arrivare a completare gli interventi entro maggio dell'anno prossimo».
Il primo passo sarà lo sgombero dei campi abusivi e l'individuazione dei siti idonei dove realizzare quelli attrezzati. Intervento questo, assicura Maroni, che verrà fatto 'd'intesa con gli enti locali. Successivamente verranno realizzati quegli interventi necessari per il ripristino delle condizioni socio-sanitarie all'interno dei campi autorizzati e partirà la scolarizzazione dei minori.
«Il nostro obiettivo - dice ancora il ministro - è di passare dai campi nomadi semplicemente autorizzati o tollerati ad una struttura che sarà un vero e proprio villaggio attrezzato dove potranno vivere in condizioni civili tutti coloro che hanno il diritto di rimanere in Italia. È un piano ambizioso che vuole mette fine a questo sconcio e creare un modello che possa essere d'esempio come 'best practice' per tutta l'Europa».
Ma secondo l'opposizione la questione dei Sinti e dei Rom non si risolve sfidando l'Europa. Così il capogruppo del Pd nella commissione Politiche europee della Camera, Sandro Gozi, risponde al ministro Maroni. «Non è sfidando l'Europa che il governo potrà risolvere la questione nomadi - sottolinea - non è dichiarando di trascurare le regole europee che potremmo tutelare il nostro interesse nazionale in materia di sicurezza. Al censimento deve seguire un vero programma di integrazione e proposte costruttive per una vera sicurezza sul nostro territorio che si può assicurare solo attraverso una forte cooperazione con i governi e le istituzioni europee e non contro o a prescindere da loro. Abbiamo bisogno di capire quale sia la linea del governo in materia di libera circolazione dei cittadini comunitari dato che al momento - conclude - c'è solo una serie di dichiarazioni contraddittorie». di l’Unità
2 commenti:
L'indirizzo generale di Maroni è più chiaro se visto alla luce di come si sta procedendo a Roma.
Ne parlo sul mio blog
Non scordatevi però che i prefetti hanno ottenuto più potere, più ancora delle amministrazioni locali e che pertanto possono decidere per esempio, a causa di tutte queste "emergenze" di cui si parla, di rendere edificabili i terreni e tutte le misure necessarie per uscire da questa cosiddetta emergenza.
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