Si è tenuto a Villa Madama il vertice intergovernativo italo-romeno, primo degli incontri periodici decisi lo scorso giugno nell'ambito di un progetto di cooperazione fra i due paesi. L'obiettivo del vertice era di favorire un rinsaldamento dei rapporti economico-commerciali tra Italia e Romania e confermare la collaborazione in materia di sicurezza e giustizia
Dopo il ricevimento del primo ministro romeno Calin Popescu Tariceanu (in foto) da parte del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, si è tenuta una riunione plenaria. Presenti al tavolo le delegazioni ministeriali dei due governi: per quello italiano erano presenti il ministro degli Esteri, Franco Frattini, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per la Giustizia, Angelino Alfano, dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e della Cultura, Sandro Bondi.
Nella conferenza stampa conclusiva Berlusconi ha voluto sottolineare il rispetto per la popolazione romena presente in Italia, chiedendo di «non badare al risalto dato dalla stampa ai fatti compiuti da alcuni romeni in Italia»: sono persone «serissime che si sono inserite benissimo nel nostro sistema economico e hanno dato un grande contributo alla nostra economia: a loro sono grato», ha aggiunto il premier.
In direzione inversa, le aziende italiane saranno coinvolte nello sviluppo economico della Romania, come richiesto da Tariceanu, che ha detto di «volar attrarre le grandi aziende» per dare slancio ad un'economia «non più emergente, basata su un mercato solido».
Le domande dei giornalisti non potevano però aggirare la questione sicurezza, specialmente dopo le polemiche dei mesi scorsi a seguito dell'elaborazione da parte del governo italiano del pacchetto sicurezza, che prevedeva misure dirette in particolare alla popolazione romena presente in Italia.
Appianati tutti gli attriti, ha assicurato Berlusconi, sebbene il premier romeno abbia ribadito «che i cittadini romeni devono beneficiare dello stesso trattamento di cui godono gli altri cittadini europei».
Il presidente del consiglio italiano ha poi garantito uno sforzo comune per l'inserimento dei Rom nel tessuto sociale italiano. Impegno anche sull'attuazione dell'accordo bilaterale sul trasferimento dei detenuti romeni nelle nostre carceri, siglato nel 2003 ma mai realmente applicato: a questo scopo i rappresentanti delle due parti hanno fatto sapere che si incontreranno regolarmente per «esaminare i risultati della cooperazione e fissare le misure da attuare in via prioritaria». di Valerio Perogio
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