
Per la prima volta la richiesta di un affitto, per quanto simbolico. E non differenziato sulla base della situazione economica delle famiglie, ma un'unica somma uguale per tutti. Ancora da definire, a dir la verità. Dopo alcune riflessioni, fra le quali l'ipotesi che ai sinti e rom si potesse chiedere di versare la somma spesa per luce e gas, è invece prevalsa la scelta che il pagamento avvenisse sulla base dei metri quadri occupati. Una somma che potrebbe oscillare fra i 4 e gli 8 euro a metro quadrato, spiega l'assessore alle politiche sociali Marco Borgione.
Considerato che di norma gli spazi attuali sono di venti, quaranta o sessanta metri quadri, la spesa annuale per una famiglia potrebbe oscillare fra i 160 euro (nel caso che si decida per 4 euro per 40 metri di spazio) e i 320 euro se la cifra dovesse salire a otto euro per lo stesso spazio.
Una prospettiva che anche la sinistra all'interno della coalizione che appoggia il sindaco ritiene «di buon senso». A condizione però, chiariscono i capigruppo di Sinistra democratica e del Prc Monica Cerutti e Luca Cassano «che il regolamento sia discusso con le associazioni e che sia applicato correttamente».
Gli obiettivi sono chiari, spiega l'assessore comunale del Pd (area cattolica della Margherita) che firma la proposta: garantire un ricambio che adesso è praticamente assente «considerato che nella maggior parte dei casi la tendenza è quella di restare nei campi per anni» e garantire un principio di equità patrimoniale. Per questo partiranno i controlli e chi si rivelerà proprietario di un alloggio sarà allontanato.
Stessa sorte per chi nei mesi scorsi si è visto assegnare un alloggio di edilizia popolare o si fosse macchiato di reati come istigazione alla prostituzione o sfruttamento di minori. La frequenza obbligatoria per i bimbi dei campi (circa ottocento persone in quelli autorizzati che salgono a duemila se si sommano i campi abusivi nascosti in città), dice Borgione «è una condizione indispensabile se puntiamo davvero all'integrazione».
Nessun dubbio su un affitto uguale per tutti: «Mi basta guardare le auto parcheggiate nei campi per capire che la maggior parte di chi adesso ci abita può permettersi quella somma», è il commento dell'assessore. Le associazioni torinesi che da anni gestiscono progetti di integrazione delle popolazioni nomadi pongono però un interrogativo. Dice Oliviero Alotto, vicepresidente dell'associazione Terra del fuoco, legata a Libera di don Ciotti: «Siamo proprio sicuri che in questo modo non si rischi di aumentare il numero di nomadi che scelgono i campi abusivi?». di Sara Strippoli
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