Due mesi di reclusione (pena sospesa) per aver raccolto nel 2001 firme contro un “campo nomadi” abitato da Cittadini italiani a Verona: è la condanna che la Corte d’appello di Venezia ha inflitto ieri a Flavio Tosi, sindaco leghista della città scaligera.
Assieme ad altri 5 attivisti del Carroccio, Tosi (allora consigliere regionale) è stato riconosciuto colpevole di propaganda di idee razziste. A carico degli esponenti leghisti anche un risarcimento danni di 2500 euro per ognuno dei Sinti costituitisi parte civile e di cinquemila euro a favore dell'Opera Nomadi.
I sei leghisti furono denunciati da sette Cittadini italiani, appartenenti alla minoranza dei Sinti italiani e dall’Opera Nomadi Nazionale, quest’ultima spinta e supportata dall’Opera Nomadi di Mantova.
I sei leghisti furono rinviati a giudizio e condannati nel dicembre 2004 a sei mesi per odio razziale e propaganda di idee discriminatorie. Nel gennaio 2007 la Corte d’appello aveva ridotto la pena a due mesi. In dicembre 2007 verdetto annullato in Cassazione che rimanda il caso alla Corte d’appello con la raccomandazione di non considerare reato le iniziative politiche.
Ieri il quarto grado di giudizio che conferma la condanna di propaganda di idee razziste. Grande soddisfazione tra i Sinti veronesi perché lo Stato italiano ha sanzionato il comportamento di Flavio Tosi, Matteo Bragantini, Barbara Tosi (sorella di Flavio), Luca Coletto, Enrico Corsi e Maurizio Filippi.
Il neo presidente dell’Opera Nomadi di Mantova, Yuri Del Bar, ringrazia gli avvocati Enrico Varali, Federica Panizzo, Paola Malavolta e il professor Lorenzo Picotti che in questi anni hanno sostenuto con professionalità e abnegazione questa dura battaglia legale. Il Consiglio Direttivo dell’Opera Nomadi di Mantova invita l’Opera Nomadi Nazionale a spendere i 5.000 euro a favore di un progetto da costruire insieme ai Sinti veronesi.
Il Sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha annunciato che ricorrerà nuovamente in Cassazione. Vi terremo aggiornati…
9 commenti:
bene, mi associo alla soddisfazione dei Sinti veronesi
Questa è la stessa giustizia che libera Maso e Carretta. Non voglio dire quel che ne pensano gli italiani. Meglio lasciar perdere.
Questa sentenza mi rende finalmente orgogliosa di essere italiana.Vorrei ricordare a chi legge che lo stesso trattamento "razzista" e le stesse argomentazioni 40-50 anni fa erano riservate ai meridionali.
La precedente sentenza della cassazione era relativa ad un vizio di forma e rimandava alla corte d'appello il processo.
Quella sentenza è stata spacciata per mesi, con un equilibrismo dialettico, come passaporto alla liceità della propaganda razzista.
Invece la corte d'appello ha confermato che il reato c'è.
Ma la battaglia non è finita ... c'è ancora la cassazione, speriamo che sia tutto formalmente a posto e che non si trovino altri cavilli.
E poi c'è la stampa ... il Giornale di Paolo Berlusconi titola ... :
Tosi Condannato per reato d’opinione
questa è barbarie giuridica ...
l'apologia di reato,
l'apologia del fascismo,
l'istigazione all'odio razziale
Non possono essere considerati reati d'opinione, sono reati che ledono i principi costituzionali.
I leghisti si riempono la bocca di temi identitari.
L'unico elemento costituivo dell'identità civile Italiana è la Costituzione ... imparassero a rispettarla.
Spero che la condanna venga confermata e poi subito usata contro chi ha raccolto firme contro il Dal Molin(razzismo contro gli extracomunitari)
Hidden
mi spieghi dove sono tutte le cose che hai elencato in quel manifesto?
Sarebbe interessante capire se il campo a cui si riferiva era regolare o meno, altrimenti sarebbe quantomeno interessante capire come mai sia reato chiedere il rispetto della legge.
se così fosse si sarebbero aperte interessanti prospettive per l'illegalità nel futuro.
La lega pretende di insegnare ai migranti gli elementi dell'Identità italiana.
Io ho il sospetto che, nel portato leghista, ci si siano un'idea dell'identità italiana basata su cazzate folcloristiche.
Noi Italiani abbiamo una unica fonte giuridica e morale su cui basare l'identità civile nazionale.
Si chiama COSTITUZIONE.
Che la "Lega" se la studi.
Art. 27.
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
Dire che "dove arrivano i sinti aumentano i furti" (cioé che sono ladri "come etnia")... va contro l'articolo 27, per non ricordare l'articolo 3..
La condanna è per istigazione all'odio razziale non si sta parlando d'altro.
(precedente post cancellato per refusi)
Confesso che casi simili mi lasciano perplesso, e scisso fra reazioni contrastanti.
Io tenderei ad essere fortemente libertario, e a interpretare in maniera non restrittiva il concetto di libertà di opinione. Per fare un esempio "sulla mia pelle", per me dire "I pelirossi sono esseri inferiori, firmate per espellerli per legge dall'Italia" dovrebbe essere giuridicamente lecito (si tratta solo di opinioni - disgustose, ma solo espressioni di un giudizio), mentre dire "Cacciamo i pelirossi a calci nel sedere" dovrebbe essere reato (istigazione alla violenza).
Per gli autori della seconda frase auspicherei le manette, per quelli della prima fischi e indignazione della società civile.
Ora, è vero che della società civile (HA!) italiana non ci si può fidare, ma è il caso di avere nell'ordinamento penale cose molto simili a reati d'opinione? Le condanne penali faranno cambiare idee a un solo razzista? O piuttosto daranno loro il "la" per proclamarsi martiri e anticonformisti, rafforzandoli nel consenso pubblico?
Magar
P.S. Se non è chiaro, per me quell'iniziativa di Tosi & Co. era una merda fumante.
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