Anche a Palermo un incendio ha rischiato di trasformarsi nell’ennesima tragedia. Per fortuna l’immediato arrivo dei Vigili del Fuoco ha evitato che dovessimo commentare l’ennesimo dramma. Ma anche a Palermo qualcosa è successo che può aiutare i lettori capire la situazione in molti “campi nomadi” in Italia.
Subito dopo aver spento l’incendio i Vigili del Fuoco hanno dovuto fare i conti con la richiesta di acqua delle famiglie rom palermitane. Al rifiuto categorico ne è nato un tafferuglio con tanto di lanci di pietre. Evidentemente il Comune di Palermo lascia le famiglie senz’acqua per "invitarle" ad andarsene.
Un modo semplice ed efficace utilizzato da molte amministrazioni anche contro Cittadini italiani. Sono infatti quotidiane le segnalazioni che arrivano a sucardrom da tutto il Nord e il Centro Italia da famiglie che vivono in terreni di proprietà, dove il Sindaco intima il taglio delle utenze alle aziende che forniscono acqua ed energia elettrica. Un moderno assedio al “fortino” come erano in uso nell’antichità.
A Palermo, visto che le cose si stavano mettendo male, sono intervenute le Forze dell’Ordine che hanno ordinato ai Vigili del Fuoco di riempire alcune cisterne del “campo nomadi”, facendo così rientrare immediatamente la protesta degli assetati.
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