Ieri una nutrita delegazione di uomini, donne e bambini abitanti dei vari campi rom abusivi della nostra città ha invaso pacificamente il consiglio comunale di Pisa durante la discussione sul bilancio per esporre ai consiglieri la propria opinione in merito alla recente ordinanza del sindaco con la quale si prevede il loro sgombero in tempi molto brevi e chiedere che almeno, come misura provvisoria d’emergenza, la stessa ordinanza di sgombero venga sospesa fino a gennaio.
«Non si deve fare uno sgombero nel periodo natalizio. Il Natale è la festa dei bambini - ci dice con le lacrime agli occhi Marinela Nicolin, presidentessa dell’Associazione Sinti e Rom Insieme, e madre di 4 figli -. Anche noi ortodossi festeggiamo il Natale con i nostri bambini. Ci sarà Babbo Natale anche per i nostri bambini?».
La delegazione era accompagnata da Sergio Bontempelli (in foto) di Africa Insieme e da alcuni attivisti locali dell’Assemblea Antirazzista. Nei vari campi rom di Pisa abitano circa 150 persone, fra cui 60-70 bambini e adolescenti. «E’ lo stesso numero di persone censito nel 2007 - afferma Sergio Bontempelli -. Quindi non si capisce bene il motivo di urgenza addotto dal sindaco per questi sgomberi. Come non si capiscono le motivazioni di ordine pubblico se è vero che quest’anno i reati nella nostra città sono diminuiti del 5%».
Inoltre esiste un problema normativo. «Infatti i rom per la maggior parte sono romeni, quando non italiani - aggiunge Bontempelli -. Quindi, in quanto cittadini della Comunità Europea, non possono essere espulsi se non per comprovati gravi motivi di ordine pubblico, del tutto inesistenti in questo caso».
Il ministro dell’Interno, Maroni, ci aveva provato in effetti questa estate, ma aveva dovuto fare marcia indietro dopo le proteste della Ue. «La quale probabilmente comminerà anche una multa all’Italia a causa dei fondi europei assegnati al nostro governo per le politiche di integrazione dei Rom e mai spesi. Una situazione assurda».
Come controversi rischiano di essere gli effetti di un’ordinanza che con il fine di sgomberare i campi rom abusivi potrebbe spostare il problema solo di qualche centinaio di metri. «Dove possiamo andare? Se ci mandano via andremo da qualche altra parte nella zona. Anche perchè molti dei nostri bambini vanno a scuola e molti uomini lavorano come muratori nelle imprese edili locali, anche se spesso in nero», ci dicono alcuni di loro.
«Quasi tutti abbiamo i documenti in regola e non abbiamo mai creato problemi. Contrariamente a quanto crede la gente noi non vogliamo vivere nei campi o nelle roulotte. Noi vorremmo vivere in una casa, ma anche quando abbiamo i soldi per pagare l’affitto a noi non la danno. Inoltre spesso gli affitti sono troppo alti. Non possiamo pagare 700-800 euro al mese. Siamo persone per bene, non criminali, e viviamo in Italia da molti anni. Non chiediamo la luna. Vogliamo solo passare le feste in pace con le nostre famiglie e poi magari anche una soluzione provvisoria».
Una richiesta di aiuto che la delegazione ha ripetuto ad una rappresentanza dei partiti presenti in consiglio: Bini di Rifondazione Comunista, Patrizia Paoletti del Pdl, Titoni dell’Udc, Dell’Orto del Pd, e Paolo Mancini, vicepresidente del consiglio comunale.
Una rappresentanza politica che pur mostrando sensibilità per il disagio di queste famiglie non si è sentita di prendere alcun impegno, se non a livello personale, per risolvere la questione. «Non possiamo abbandonare il sindaco su questo problema», ha ribadito Patrizia Paoletti, prima di ritornare in consiglio mentre alcuni bambini osservavano la scena con grande curiosità. Chissà se Babbo Natale ci sarà per loro. di Marcello Cella
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