lunedì 8 dicembre 2008

Roma, inizia il toto-campo...

Il trasloco del Casilino 900 a Settecamini? No, grazie. L´idea di spostare il “campo nomadi” in via di Casal Bianco, nell’area di proprietà comunale al confine con Guidonia, riscuote solo dissensi.
Di cui il nuovo prefetto, Giuseppe Pecoraro, dovrà tener conto nel corso del vertice convocato venerdì prossimo per discutere sul censimento rom ultimato a ottobre e sul piano messo a punto dal Campidoglio per il trasferimento di tutti gli insediamenti oltre il Gra, che sarà annunciato entro Natale.
Tra le novità al vaglio dell’amministrazione anche l’ipotesi di istituire in ogni campo un presidio della Croce Rossa, che riunirebbe in sé le funzioni sanitarie e quelle militari consentendo un minore dispendio di risorse umane ed economiche. Furibondo il presidente del V municipio, Ivano Caradonna (in foto). Crede poco al sindaco Alemanno che ieri ha stigmatizzato «questo "toto-campo nomadi" lanciato dalla stampa perché crea inutili allarmismi».
Il terreno individuato dal Comune per ospitare il "nuovo Casilino 900" ricade sul suo territorio, ma lui non è stato neppure consultato. «È una decisione scellerata, presa senza sentirci» attacca l´esponente del Pd. «Un modo di procedere scorretto, che non tiene conto delle esigenze di un municipio che ha sempre dato ampie prove di accoglienza ma non può permettersi di ospitare un altro campo: noi abbiamo già quello della Marmora e di via Salviati, oltre che l´insediamento di via di Salone, che solo geograficamente sta nell´VIII. Se non mi daranno ascolto sono pronto a incatenarmi».
Sulla stessa linea il sindaco di Guidonia, Filippo Lippiello, di centrosinistra pure lui: «Una scelta pessima e un metodo terribile: le decisioni di Roma vengono prese a discapito dei paesi di cinta», denuncia. «La nostra è una delle zone meno dotate dal punto di vista della pubblica sicurezza. Non abbiamo neanche un commissariato. Spostare qui il Casilino 900 dimostra l´incapacità politica di Alemanno di gestire il problema. La nostra gente già oggi si sente abbandonata e noi non abbiamo certo i fondi per Roma Capitale».

Un’ipotesi, quella di Settecamini, che non piace nemmeno a Massimo Converso, presidente dell´Opera Nomadi di Roma. «Siamo contrari ai mega insediamenti» taglia corto. «E poi della localizzazione di Settecamini-Guidonia si parla dal 1987, non è una cosa nuova. Se non si è mai realizzata un motivo ci sarà». Eppure i cittadini del quartiere sono preoccupati.
«Abbiamo già indetto un’assemblea per domani» dice Paolo Emilio Cartasso del Comitato di zona, «e presto faremo una manifestazione. Già nel 2007 si era parlato di questa possibilità: Veltroni ci aveva ricevuto, adesso vediamo se Alemanno farà lo stesso. Qui non possiamo permetterci un altro campo rom. Non è un discorso razzista, è logica: non si può scaricare tutto su un unico territorio. Noi già abbiamo tanti problemi: mobilità, inquinamento, industrie. Via di Salone è a un passo. Siamo esasperati. Perché non ci costruiscono scuole invece che campi rom?». di Maria Elena Vincenzi

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