Il Sindaco di Roma, all’udienza di ieri in Vaticano, ha affermato: «Per i nomadi e i senza fissa dimora arriveranno entro fine anno campi regolari ed opportunamente attrezzati».
«Il richiamo del Santo Padre è stato chiaro e noi abbiamo risposto con l'impegno, entro l'anno, di creare campi nomadi che siano vivibili e improntati alla legalità e alla solidarietà per poter chiudere tutti gli insediamenti abusivi che generano problemi a chi ci vive e ai cittadini delle aree vicine», ha continuato Alemanno, ricordando che si sta cercando «di costruire campi con regolamenti precisi. Non sarà facile ma con il prefetto stiamo facendo degli interpelli ai sindaci dei comuni della provincia e della regione per reperire aree disponibili: abbiamo avuto qualche segnale coraggioso ma solo il 23 gennaio avremo il bilancio complessivo».
Queste dichiarazioni sanciscono l’incapacità di Alemanno nel affrontare la questione rom e sinta nella Capitale. Infatti, il Sindaco si appiattisce sulle soluzioni segreganti e ghettizzanti già individuate da Veltroni e dalla sua Giunta. Probabilmente con una dose di cattiveria in più, allineandosi sulle posizioni tenute dalla Giunta Moratti a Milano.
Il fallimento degli esperimenti fatti con Castelromano a Roma e con via Triboniano a Milano non scalfiscono le sicurezze delle due amministrazioni che continuano ad investire milioni di euro esclusivamente per segregare le popolazioni rom e sinte. Qualcuno è giustamente sconsolato…
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