lunedì 2 febbraio 2009

Le nuove perle razziste del Ministro Maroni

Il Ministro Maroni negli ultimi giorni ha esternato. L’occasione è data dall’assemblea nazionale dell'Unicef a Roma che per inciso ha visto l’esclusione di rappresentanti rom e sinti. Maroni non si è lasciato sfuggire l’occasione per offrire all’Italia alcune perle di razzismo italiota.
La prima perla: “Non è accettabile che in un paese civile come il nostro ci siano bambini costretti a vivere in luoghi malsani e a sopravvivere insieme ai topi, in città come Milano o come Roma”. Chi costringe questi bambini? Secondo il Ministro Maroni la colpa è dei genitori. Incredibile, il Ministro si appresta a far costruire nuovi “campi nomadi” sul modello di Castelromano a Roma (dove per inciso non c’è nemmeno l’acqua potabile) ma afferma che la colpa è dei genitori se i bambini vivono appunto in quei luoghi che proprio lui si appresta a costruire. Inoltre, il Ministro si dimentica che sono state le Leggi regionali ad istituire i “campi nomadi” come unica forma abitativa per Rom e Sinti poveri. In sintesi, prima lo Stato italiano istituisce per legge i “campi nomadi” e poi colpevolizza i Rom e i Sinti per questo.
La seconda perla: Maroni, ha dichiarato di voler portare a scuola i bambini rom che vivono in Italia, anche a costo di “sottrarli” alle famiglie. Il Ministro sa bene che il problema della scolarizzazione dei bambini rom e sinti non è dato dai “cattivi” genitori ma dalla povertà di alcune famiglie, dalla stessa scuola che in molti casi li respinge (come è successo ad esempio a Roma nel novembre del 2005) e soprattutto dalla negazione dei diritti di minoranza. Su quest’ultimo punto è bene ricordare ciò che dovrebbe fare il Ministro per supportare la scolarizzazione dei bambini sinti e rom:
- assicurare nel bilancio dei programmi di sviluppo un sostegno a lungo termine ai redditi delle famiglie svantaggiate;
- agevolare i reclutamento dei Sinti e dei Rom nelle strutture pubbliche che interessano direttamente la comunità sinte e rom, come gli edifici scolastici dell'istruzione primaria e secondaria, centri che offrono cure essenziali ed indispensabili centri di protezione sociale;
- far sparire la tendenza a ghettizzare i Sinti e i Rom, ad orientarli verso scuole o classi riservate ad alunni con deficit mentali;
- facilitare e promuovere insegnamento della lingua sinta e romanés;
- far conoscere la cultura sinta e rom agli appartenenti alla cultura maggioritaria, in senso numerico;
- provvedere a finche i testi scolastici contengono informazioni sulla cultura rom e sinta;
- assumere insegnanti sinti e rom nelle zone dove gli stessi sono presenti in numero significativo.

Queste semplici azioni, contenute nella Raccomandazione n. 1557/2002 del Consiglio d’Europa, sono state messe in atto in diversi Paesi europei, rendendo possibile la piena scolarizzazione dei bambini e degli adolescenti sinti e rom, senza dover mettere in atto azioni violente e discriminatorie, come ha annunciato il Ministro Maroni.
La terza perla: “Abbiamo evidenze di traffici di organi di minori che sono presenti e sono stati rintracciati in Italia”. Questa perla, non supportata da nessuna evidenza, è funzionale a creare l’ennesimo stato di emergenza per poi passare alla fase due che di fatto colpirà tutti i bambini sinti e rom. Infatti, il Ministro ha affermato: “Uno dei mezzi più efficaci per contrastare il fenomeno- spiega Maroni- sarà l'attuazione di un accordo internazionale, l'accordo di Prum, che istituisce in Italia la banca nazionale del Dna e degli altri Paesi europei”. E ha continuato sibillino che i bambini saranno accolti con amore dalle famiglie italiane.
Ma per comprendere appieno la portata dell’esternazione è bene ricordare alcune delle affermazioni fatte dal Ministro, alcuni mesi fa in Commissione bicamerale per l'Infanzia, riguardo ai bambini sinti e rom. In quell’occasione il Ministro aveva affermato: «Il primo diritto di questi bambini - ha riferito il ministro dell’Interno Maroni alla Commissione bicamerale per l'Infanzia - è quello all'identità, per evitare che finiscano nei circuiti criminali». L’identità dei bambini sarà verificata caso per caso e, «per quelli senza genitori, nati qui, - ha detto Maroni - la mia proposta è di concedere la cittadinanza italiana».
Non c’è che dire, pur di continuare a dare addosso ai Sinti e Rom il Ministro non ha remore anche perché l’emergenza invasione si è rilevata una grande bufala e quindi non si può più insistere su quella strada, meglio puntare sui bambini anche perché questi bambini possono essere “accolti con grande ospitalità dalle famiglie italiane”. Parola di Ministro degli Interni.

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