martedì 24 febbraio 2009

Roma, sul blitz in via di Centocelle

Alle 7,20 di giovedì 19 febbraio circa 30 Carabinieri con il supporto di un elicottero, accompagnati da diverse troupe televisive, hanno fatto irruzione nell'insediamento di Rom romeni di via di Centocelle a Roma, svegliando d'improvviso le persone e costringendo tutti ad uscire dalle loro baracche.
La temperatura a quell'ora era particolarmente bassa come confermato anche dalle pozzanghere gelate. I bambini, spaventati dall'improvvisa situazione, hanno iniziato a piangere consolati dalle loro mamme. Dopo una prima identificazione tutti gli uomini maggiorenni sono stati radunati e successivamente condotti nella Caserma di Tor Tre Teste per ulteriori accertamenti.
I nostri operatori, avvertiti dalle donne rimaste nell'insediamento, hanno raggiunto la Caserma dei Carabinieri dove si stava procedendo ai rilievi fotografici e delle impronte digitali in un clima relativamente tranquillo. In questo contesto abbiamo anche avuto modo di incontrare i cameramen di tre testate giornalistiche (Tg2, La7 e RomaUno) che continuavano a filmare le operazioni e che ci hanno riferito di essere stati contattati alle 4 del mattino per seguire in diretta, sin dal principio, l'intero intervento.
Alle nostre domande su quanto stesse avvenendo siamo stati ricevuti dal Comandante dei Carabinieri il quale, con modi molto disponibili e cordiali, ci ha rassicurato sul positivo svolgimento dell'intera operazione.
Gli uomini sono stati poi tutti rilasciati durante la giornata, poiché non sussisteva alcun motivo per trattenerli.
Intanto i suddetti telegiornali, gia dall'ora di pranzo, e poi in tutte le successive edizioni della giornata, mostravano le immagini dell'intervento giustificando indebitamente l'operazione come una risposta all'efferata violenza di cui é stata vittima la coppia di giovanissimi sabato scorso.
Come Popica Onlus, essendo ormai da diversi mesi impegnati fianco a fianco con gli uomini, le donne e i bambini dell'insediamento di Centocelle, non accettiamo che i volti di queste persone, oneste e assolutamente vogliose di una reale interazione sociale, siano in alcun modo affiancati alle facce ed alle storie di personaggi che violano la dignità della donna.
Non accettiamo quest'uso discriminatorio dell'informazione che, senza alcun fondamento, trasformandosi in un odioso e fasullo circo mediatico, privo di rispetto verso la persona, riconosce nei rom un pericolo da cui difendersi.
Rivendichiamo la nostra amicizia e la nostra fratellanza con il popolo rom, esprimendo contemporaneamente la nostra più totale condanna verso qualsiasi uomo che violi la persona e la dignità di altri individui. di Popica Onlus

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