La commissione parlamentare Diritti della donna del Parlamento europeo (interpellata per competenza) ha approvato alcuni importanti emendamenti alla futura direttiva 'orizzontale' contro tutte le forme di discriminazione fuori dal luogo di lavoro (proposta il 2 luglio dalla Commissione Ue a completamento delle direttive precedenti).
Avanzati da Donata Gottardi (in foto) del gruppo Pd/Pse, gli emendamenti - che hanno raccolto il favore dei suoi compagni del Pse, dei Verdi, della Sinistra unita (Gue) e dei liberal-democratici - chiedono l'introduzione del principio della discriminazione multipla e della discriminazione per associazione. Il primo riguarda i casi in cui più fattori di discriminazione si accumulino su di un solo individuo (che, ad esempio è un rom disabile, o gay o anziano, ecc.), il secondo riguarda ad esempio chi ha un figlio disabile e si vede negato l'accesso a un dato servizio.
E' stato poi inserito un riferimento esplicito alle molestie sessuali e la richiesta di aggiungere il genere tra i fattori da considerare, nonché l'applicabilità della Direttiva anche alle unioni civili e di fatto. Introdotta poi la garanzia del diritto alla riservatezza quale strumento per la lotta contro le discriminazioni, il criterio generale della soluzione ragionevole (le misure da adottare preventivamente per rimediare a situazioni di svantaggio) e sono state rafforzate le azioni positive. Inserita anche la richiesta della rimozione delle barriere non solo per i disabili, ma anche per i minori e gli anziani e per le persone che si occupano di loro.
E' stata poi accolta la richiesta di promuovere processi di inclusione e integrazione nei settori dell'educazione, istruzione e formazione. "Se il Parlamento europeo riuscirà ad approvare la Direttiva prima della fine della legislatura - ha affermato Gottardi in una nota diffusa alla stampa - l'Europa sociale, di cui si sente sempre di più la debolezza proprio in questi tempi di crisi, sarà riuscita a dotarsi di uno strumento veramente avanzato di tutela da tutti i fattori di discriminazioni in tutti gli ambiti, non solo in quello lavorativo". di Matteo Manzonetto
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