Per l’elaborazione di questa analisi il Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva ha considerato le notizie degli ultimi 5 anni (dal 2003 al 2007) e dei primi quattro mesi del 2008 delle edizioni principali dei telegiornali di Rai, Mediaset e La7 in relazione alla loro classificazione per argomento. Le edizioni principali dei telegiornali in un anno, mediamente corrispondono a 5.100 edizioni (14 edizioni al giorno, 2 per ogni rete in 365 giorni).
Se si analizzano i dati relativi alle notizie di Cronaca nera, cronaca giudiziaria e criminalità organizzata, è evidente come, mediamente, il tempo dedicato alla esposizione di tali eventi , sia raddoppiato (quando non addirittura triplicato), passando dal 10,4% dei telegiornali del 2003, al 23,7% di quelli del 2007.
Mentre nel periodo 2003-2005 la rappresentazione di eventi criminosi si è mantenuta costante, a partire dal 2006 si è rilevato un sensibile incremento del tempo dedicato a questa tipologia di notizie, con un ulteriore aumento nel corso del 2007.
Infatti, nel 2003 il Tg1 ha esposto notizie riferite a questi argomenti per l’11% del suo tempo, il 19,4% nel 2006, il 23% nel 2007, raddoppiando cioè il tempo dedicato a tali notizie.
Il Tg2 è passato dal 9,7% del 2003 al 21% del 2006, fino ad arrivare nel 2007, al 25,4%.
Il Tg3 è stata la testata che ha registrato il minor aumento, passando dall’11,5% del 2003 al 18,6% del 2007.
Sulle reti Mediaset l’aumento è stato maggiore, registrando, in particolare su Studio Aperto, una percentuale pari al 30,2% della durata totale dei telegiornali nel 2007, contro il 12,6% rilevato nel 2003.
Il Tg5 è passato dal 10,8% al 25,7% con un incremento di più del doppio.
Sempre tra le reti Mediaset è il Tg4, malgrado comunque il raddoppio negli ultimi cinque anni, la testata che ha avuto l’incremento minore, dal 10,2% del 2003 al 20,9% nel 2007.
Considerando l’insieme di tutte le testate, il maggior incremento medio si riscontra nel 2006. Mentre fino all’anno precedente la media generale del tempo dedicato alla cronaca nera o comunque alla rappresentazione di episodi violenti o criminali era del 10,7%, nel 2006 è stata del 18,8%.La tendenza alla drammatizzazione dell’informazione e alla spettacolarizzazione del quotidiano si evince non solo dalla frequenza con la quale vengono date notizie relative a crimini violenti, ma anche dalla terminologia utilizzata che trasmette costantemente un’immagine di morte e violenza, quindi una sensazione di insicurezza e pericolo. Leggi le tabelle…
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