Martedì 17 febbraio 2008 l’associazione Sinti Italiani, in collaborazione con le associazioni Sucar Drom e Nevo Drom, ha organizzato una grande manifestazione per chiedere che i Cittadini italiani, appartenenti alla minoranze sinte e rom, non siano discriminati.
Sabato 28 febbraio 2009 l’associazione Sinti Italiani ha organizzato in diverse città del Nord Italia, ma in particolare in Veneto, delle manifestazioni per farsi conoscere e per chiedere al Governo italiano di essere ascoltati.
Giovedì 5 marzo il Governo italiano ha risposto con la schedatura di tutti i Cittadini italiani, appartenenti alle minoranze sinte, che vivono nei “campi nomadi” in Veneto. Alcuni passaggi dello stesso comunicato stampa della Polizia di Stato non lasciano dubbi:
«Questa mattina, oltre 150 uomini della Polizia di Stato, appartenenti a tutte le Questure del Veneto, alla Polizia Scientifica, ai Reparti Prevenzione Crimine “Veneto” “Liguria”, “Piemonte” e “Lombardia”, hanno eseguito un controllo in 15 campi di nomadi giostrai nelle province di Venezia, Padova, Verona, Vicenza e Treviso». E ancora: «L’operazione, pianificata dalla Squadra Mobile di Venezia insieme con tutte le Squadre Mobili del Veneto e coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha consentito di censire centinaia di giostrai, molti dei quali ritenuti dediti alla commissione dei cosiddetti reati predatori».
Quindi è la stessa Polizia di Stato che parla di censimento di centinaia di persone. Ma quali sono state le modalità di censimento? La schedatura! Ovvero, si è montato un lenzuolo e adulti e adolescenti sono stati fotografati con un cartello in mano con su scritte le generalità (nome e cognome) e un numero di identificazione. A Verona chi si è opposto è stato portato in Questura, dove è stato costretto a farsi schedare.
Il Ministero dell’Interno ha quindi oggi per ogni Cittadino veneto, appartenente alla minoranza sinta, una scheda. Come la utilizzerà? Ad oggi non lo sappiamo ma sappiamo come è andata dopo l’undici settembre 1940, quando sempre il Ministero dell’Interno ha ordinato la schedatura e l’internamento per tutti i Sinti e i Rom italiani. Le motivazioni non cambiano, oggi come allora sono sempre le stesse: “molti di questi sono ritenuti dediti alla commissione di reati”.
Senza una denuncia, senza una prova, senza l’intervento di un magistrato… la Polizia di Stato (Ministero dell’Interno) ritiene che centinaia di persone (minori compresi) siano dei ladri ma guarda caso queste persone appartengono alla minoranza etnica più perseguitata in Italia, secondo tutti gli organismi internazionali.
A centinaia di Cittadini italiani, nello stesso momento in tutto il Veneto, vengono sospese le garanzie costituzionali e di fatto queste persone vengono sequestrate da uno spiegamento di forze che poche volte si è visto. Ma qual è il risultato per la sicurezza? E’ stata arrestata nel suo luogo di residenza una donna di quarantacinque anni che doveva scontare una pena di cinque mesi e ventotto giorni per una condanna di cui non sapeva nulla. Incredibile!
In questi giorni di crisi economica sarebbe anche utile sapere quanti soldi sono stati spesi per questo “risultato” ma il dato direbbe poco, perché di fatto in molti si stanno chiedendo: sarà più consolante pensare che questi sono i normali metodi usati dalla Polizia nei confronti dei Cittadini o che è partita la pulizia etnica?
A noi di sucardrom sembra che si sia trattato di un avvertimento del Ministero dell’Interno, dopo le manifestazioni del 17 e 28 febbraio: non alzate troppo la testa perché noi sappiamo dove siete e possiamo in qualsiasi momento venirvi a prendere. Un comportamento infame per un Paese civile che denota a che punto si è arrivati.
Il Ministro Maroni ha imparato. Niente proclami, nessuna conferenza stampa, nessun annuncio che possa suscitare manifestazioni di protesta, come è successo per le ordinanze del maggio scorso, ma azione immediata per affermare che il Governo italiano non tollera il dissenso su provvedimenti che il Parlamento europeo ha dichiarato razzisti.
Qualcuno forse non crederà alle coincidenze ma in questo caso non sono certo strampalate anche perché si è andati a colpire direttamente il Presidente dell’associazione Sinti Italiani, il Pastore evangelico Davide Casadio (in foto). E guarda caso in tutto il Veneto si è andati solo ed esclusivamente nei “campi nomadi” comunali, mentre per il Presidente dell’associazione Sinti Italiani si è andati in un terreno privato. Eppure non è l’unico terreno privato che esiste in Veneto.
Troppe le coincidenze che aprono scenari a dir poco inquietanti, molto al di là della semplice schedatura, e che indicano l’intento di intimorire dei Cittadini italiani che per la prima volta vogliono essere protagonisti. Oggi, dopo quanto è successo, sembra proprio che per il Governo italiano sia una colpa manifestare per chiedere il rispetto del dettato costituzionale.
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