La Spagna, nel corso del ‘600, produce varie opere letterarie che vedono i Rom-Sinti tra i loro protagonisti; è il caso, ad esempio, di Miguel de Cervantes (Alcalà-de-Henares, 1547 – Madrid, 1616) che ne La Gitanilla (in Novelle Esemplari, 1613) narra la storia di una fanciulla rapita dai Gitani, di cui si innamora un cavaliere.
“Zingari e zingare pare cha siano nati, in questo mondo, soltanto per esser ladri: nascono da genitori ladri, crescono in mezzo ai ladri, studiano da ladri e riescono infine ad essere ladri fatti e finiti di tutto punto […] V’era dunque, in questa razza, una vecchia gitana, che poteva dirsi laureata nella scienza di Caco, la quale allevò come fosse la propria nipote una ragazza, a cui mise il nome di Preciosa e a cui insegnò tutte le sue gitanerie, i modi per raggirare e l’arte del rubare.”L’approccio realista e spesso cinico della letteratura picaresca spagnola darà origine, nella Francia dello stesso periodo, a descrizioni molto dettagliate e precise degli ambienti Rom-Sinti da parte dei romanzieri; mentre in Italia perdura lo stereotipo del Rom-Sinto quale figura da cui guardarsi.
La Germania segue la tradizione che già era stata spagnola, producendo a sua volta letteratura picaresca sullo stesso tema: si ricordi a questo proposito La vagabonda Courage, o meglio Racconto dettagliato e straordinario dell’arcitruffatrice e vagabonda Courasche; come essa sia stata successivamente moglie di un capitano di fanteria, di un luogotenente, poi vivandiera, moglie di un moschettiere e finalmente zingara. Pare che proprio Courage, al seguito di un gruppo Rom-Sinto e dell’esercito prussiano, abbia narrato a Hans Jacob Christoffel von Grimmelshausen le sue storie, poi divenute materiale per il romanzo. Sono da ricercarsi qui le origini della Mutter Courage di Brecht.
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