sabato 28 marzo 2009

Rom e Sinti nella letteratura/6 - IL ROMANTICISMO

Nel 1824, Aleksander Pushkin, più grande poeta russo di tutti i tempi ed esponente del movimento romantico, realizza il sogno di tanti intellettuali suoi contemporanei aggregandosi per un certo tempo ad una carovana di Rom-Sinti; compone il poema Tsygany (Gli Zingari), descrivendo la vita nell’accampamento come la risposta al desiderio di un mondo migliore:

Gli zingari in chiassosa folla / vagano per la Bessarabia / oggi sul fiume / nelle lacere tende pernottano, / come la libertà giocondo è il loro giaciglio […]

E più avanti, quando Zemfira, uno dei personaggi principali, presenta al padre l’ospite Aleko, trovato nel deserto e perseguitato dalla giustizia, il vecchio lo accoglie:

Rimani fino al mattino / all’ombra della nostra tenda / o sta’ con noi anche più a lungo, / come vorrai. Son pronto / a dividere teco pane e tetto. / Sii dei nostri, avvezzati alla nostra sorte / alla errante povertà e libertà; / e domani coll’aurora / nello stesso carro partiremo; / scegli il mestiere che ti piace; / batti il ferro o canta canzoni / e gira i villaggi coll’orso.

Nel 1832, anche Victor Hugo da vita ad un personaggio appartenente al mondo dei Rom-Sinti: è la volta di Esmeralda, la bella giovane di Notre Dame de Paris, che ricorda per molti aspetti Carmen, gitana e ugualmente intrigante, vivace, sensuale; e al fianco della danzatrice dal fascino misterioso, Hugo pone tutta una serie di altri personaggi, gli appartenenti alla Corte dei Miracoli, falsi mendicanti, truffatori, vagabondi, al cui vertice sta Clopin Trouillefour, naturalmente Rom-Sinto. La Francia del romanzo è quella del XV secolo, è la Francia che assiste all’arrivo dei primi gruppi Rom-Sinti, e ad esso reagisce; attraverso la penna di Hugo, quindi, convivono nell’opera sia le romanticherie, aspetti di due epoche: le immagini artistiche e sentimentali dell’Ottocento (Esmeralda è il prototipo di donna Rom-Sinta, quale se la immaginano i Romantici e quale, in certi contesti, è rimasta ancora a lungo: ammaliatrice, capace di incantare e rendere schiavo del suo amore chiunque senta il suo canto o assista alla sua danza, bella e misteriosa), e gli antichi pregiudizi dei secoli precedenti - dietro le doti seduttrici di Esmeralda non può che nascondersi qualche sortilegio, la giovane viene quindi accusata di stregoneria e condannata al rogo.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Assolutamente d'accordo con lei. In questo nulla in vi e 'una buona idea. Pronta a sostenere voi.
Assolutamente d'accordo con lei. Ottima idea, sono d'accordo con lei.