Epifani ha detto al Circo Massimo che oltre 14 milioni di persone in Italia vivono con meno di mille euro al mese (la cosiddetta soglia di povertà). Per l’esattezza, sono 14 milioni e mezzo: due milioni e mezzo (tra dipendenti e autonomi) tra i 15 e i 40 anni e tre milioni e mezzo di ultraquarantenni guadagnano tra i 600 e i 900 euro al mese (la cosiddetta generazione mille euro). Cui vanno aggiunti gli otto milioni e mezzo di pensionati. Tra tutte queste persone ci sono anche tantissimi Rom e Sinti che vivono in stato di assoluta povertà da decenni.
Epifani ha criticato duramente il governo che ha sottovalutato la crisi e ha messo in campo misure insufficienti, ma ha fatto anche proposte concrete. Non misure «impossibili». Ma cose che si «possono e si debbono fare subito», senza aspettare che «passi la nottata», perché «è dalla nottata che dipende il nuovo giorno».
Per questo il leader della Cgil chiede all'esecutivo di aprire «un tavolo vero» sulla crisi economica. «Si apra subito un tavolo di confronto - urla dal palco - per affrontare in modo serio, ordinato, coerente, la crisi. Questa non è una sfida, ma una richiesta per verificare di avere un tavolo con un vero confronto».
Quattro i punti che, secondo Epifani, vanno affrontati immediatamente: «Le politiche industriali, investimenti e Mezzogiorno, la possibilità di chiedere il blocco effettivo dei licenziamenti per tutta la durata della crisi, per discutere delle condizioni e del reddito di pensionati, lavoratori e precari. E, infine, il tema della lotta all'evasione fiscale e della restituzione del Fiscal drag. Bisogna andare avanti contro i paradisi fiscali, ed estendere una moralità forte contro la piaga dei super stipendi e dei super bonus. Non è giusto che i manager guadagnino duemila volte più di un giovane apprendista o precario. Anche da noi con i compensi dei 100 manager più importanti si possono pagare i salari di 10mila lavoratori». Quindi una bordata a Palazzo Chigi. «Perché - si domanda - l'esecutivo non ha voluto, non vuole fare di più? Perché non percepisce l'urgenza di serie politiche industriali? Perché mette in cantiere solo misure faraoniche per i lavori pubblici? E non fa niente per le piccole e medie imprese, per accelerare la domanda ed aumentare l'occupazione?».
Noi di sucardrom ci auguriamo che il Governo si attivi per costituire il tavolo chiesto da Epifani e che in questo tavolo ci possa essere un piccolo spazio anche per discutere misure a favore delle popolazioni sinte e rom, magari riuscendo ad attivare i finanziamenti europei che lo Stato italiano perde ogni anno.
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