
Alimentare la polemica con Santoro per il suo scarso patriottismo, per non essersi genuflesso difronte all'Arcangelo soccorritore dei sofferenti può anche essere utile per distrarre l'attenzione dalle orribili verità che stanno venendo alla luce mano a mano che si procede nelle indagini. Indagini in tenda dal momento che i palazzi strategici come la Prefettura e tutti gli altri si sono sbriciolati seppellendo anche gli archivi, il catasto e quant'altro costituisce la memoria ed il cervello della comunità azzerata. Probabilmente c'è l'obiettivo di evitare o almeno condizionare fortemente il prossimo numero di "Anno Zero" che potrebbe avere più informazioni di quello di giovedi scorso. Sebbene ci siano di mezzo le vacanze pasquali abbiamo molti più elementi di giudizio per confermarci nella tesi che se le costruzioni fossero state fatte senza rubare nel cemento e nel ferro non avremmo avuto tanto disastro. La natura è spesso malvagia, maligna e tuttavia, a detta degli esperti, i trecento morti sono il portato non della sua feroce zampata ma del dolo della classe dirigente. L'argomento della illegalità diffusa e del "siamo tutti corresponsabili" non è affatto vero in un Paese in cui il Governo è stato appena colto con le mani nel sacco di un decreto che è l'esatto contrario di tutto ciò che abbiamo bisogno e cioè di regole, regole, ed ancora regole.. Cìè una responsabilità delle classi dominanti che non può essere occultata dalla chiamata di correo di tutti gli abusivisti d'Italia. Voglio infine fare una breve considerazione sull'arresto con grande clamore mediatico dei quattro (o cinque) rumeni che sarebbero stati sorpresi con le mani nel sacco, all'interno di una abitazione, con la refurtiva in tasca. Sono stati prosciolti "perchè il fatto non esiste" dal Magistrato e soltanto ad uno di loro è stata comminata la pena di sei mesi per essere stato trovato in possesso di arnesi atti allo scasso ( apro parentesi e mi chiedo se anche io che ho diversi arnesi nel bagagliao dell'auto sono passib ile di simile condanna...). Mi domando perchè mai l'accertamento di innocenza del Magistrato non sia stato compiuto dai Carabinieri che hanno arrestato i cinque rumeni e come sia stato possibile passare dalla versione che vedeva persone che avevano violato un domicilio e avevano addosso le prove del loro delitto, alla conclusione della non esistenza del fatto. Non è la prima volta che circostanze simili si verificano. Forze dell'ordine che arrestano e magistrati che non sono in grado di condannare perchè convinti della lampante innocenza dei "rei". Tuttavia, è accaduto che nonostante innocenti certe persone sono state condannate a pene pesantissime come la ragazzina di Napoli accusata di voler rubare un bambino, assolta da questo reato e condannata a quasi quattro anni non si capisce bene per che cosa o come i rom di Catania che hanno dovuto scontare mesi di galera prima di essere rimessi in libertà. In sostanza, le accuse di Carabinieri e poliziotti anche se non sono fondate finiscono in qualche modo per provocare un danno giudiziario per le persone che hanno la disgrazia di incapparvi. Ma ripeto la domanda iniziale: perchè i Carabinieri non hanno accertato nel corso della loro indagine la verità prima di consegnare il rapporto di polizia alla Magistratura? Che cosa li ha convinti fino al giudizio del Magistrato della colpevolezza dei cinque arrestati? di Pietro Ancona
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