Il colpo annunciato è puntualmente arrivato: l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il portoghese Antonio Guterres, replica al governo italiano. Dalle cui file - con argomenti e toni variegati - erano giunte reazioni negative alle critiche dell’Unhcr verso la linea di Roma in materia di immigrazione clandestina.
Nel mirino del governo italiano era finita in particolare Laura Boldrini, portavoce italiana dell’agenzia Onu, assieme al rappresentante in Italia Laurens Jolles. “Gli attacchi immotivati e personali sono inaccettabili, non mutano e non muteranno l’impegno dell’Unhcr nel perseguire il suo mandato e la sua missione umanitaria”, insorge Guterres. Confermando “piena fiducia” a Laura Boldrini e Jolles.
“Continueremo - assicura l’Alto Commissario Onu - a lavorare con i governi e con tutti gli altri partner per affrontare queste sfide in modo da garantire il pieno rispetto dei diritti dei rifugiati e di quanti hanno bisogno di protezione internazionale”.
Particolarmente duro verso la portavoce italiana dell’Unhcr era stato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. La Boldrini “non conta un fico secco”, aveva scandito La Russa, che si era anche chiesto se la portavoce dell’agenzia Onu fosse “disumana o criminale”. “Capisco che quella di La Russa era una battuta, ma è meglio evitarla”, lo ha parzialmente corretto il ministro degli Esteri Franco Frattini. Che ha aggiunto: Come è meglio evitare di chiamare in causa l’Onu sull’immigrazione”. Tuttavia, per Frattini “Boldrini ha sbagliato tutto, visto che è in sede di Consiglio europeo che semmai si discute la questione”.
Un doppio segnale raccolto da La Russa, che ha osservato stamattina - prima della bacchettata di Guterres - come il governo sia “compatto” nel difendere la linea dei riaccompagnamenti in Libia degli immigrati. “Mi spiace che ci siano stati problemi di tipo personale dei quali voglio assolutamente chiedere ammenda”, ha continuato il ministro della Difesa, che da un lato vuole “dalla Boldrini la spiegazione del perché considera più umano accompagnare i migranti in Italia, rinchiuderli nei Cie e poi espellerli”, dall’altro chiede scusa per i “toni comiziali” usati contro la portavoce italiana dell’Unhcr. Dopo l’esternazione di Guterres, Frattini ha riaffrontato la questione per avvertire che il caso “non si è mai aperto. Il ministro La Russa ha chiarito molto bene che non si tratta di una questione personale, si tratta di una questione di dissenso sostanziale e politico”. Il titolare della Farnesina ha inoltre rilevato l’Alto Commissariato dell’Onu ha un ufficio in Libia, ma manca di un accreditamento formale. “Sosterremo con forza il riconoscimento di questo ufficio - ha detto Frattini - e inoltre chiederemo a Tripoli che l’Organizzazione internazionale delle migrazioni organizzi con fondi europei programmi di rimpatrio degli immigrati dalla Libia ai loro paesi di provenienza”. Al di là degli screzi con l’agenzia Onu capeggiata da Guterres, gli sforzi diplomatici dell’esecutivo italiano sul tema dell’immigrazione clandestina proseguono. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il capo della polizia Antonio Manganelli in partenza per Tripoli per fare il punto dopo i primi 15 giorni di applicazione dell’accordo sul “riaccompagnamento” o “respingimento” dei clandestini che partono dalle coste libiche. Maroni dovrà, inoltre, appurare se il regime di Gheddafi accetta che l’Unhcr possa vagliare le richieste di asilo politico dei clandestini e la destinazione verso la quale vorrebbero essere indirizzati. Non solo. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi incontrerà domani pomeriggio a Coppito, frazione dell’Aquila, presso la scuola della Guardia di finanza, il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso. Un incontro non incentrato sul dossier immigrazione, destinato però a trovare spazio nel colloquio, soprattutto in relazione al ruolo di Bruxelles. da Il Velino, continua a leggere…
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