giovedì 21 maggio 2009

Milano, noi, agenti di polizia locale, diciamo "no" al grande inganno securitario

Caro direttore, ti chiediamo di pubblicare questo nostro appello, affinché si sappia che anche tra le forze dell'ordine vi è un ampio tessuto democratico che ha bisogno di solide sponde per potersi esprimere al meglio.
«Siamo agenti ed ufficiali della Polizia Locale di Milano. Non siamo disponibili a farci prendere in giro. Non abbiamo mai confuso la realtà. Siamo da sempre sostenitori del rispetto e della legalità, ma l'esempio che arriva da chi ci governa ne è l'antitesi. Le grandi mafie prosperano e purtroppo la giustizia non è uguale per tutti. Tutto ciò è difficile da spiegare ai nostri figli e turba le nostre coscienze. Il bisogno di sicurezza è un valore basilare, ma ingannare gli italiani non è lecito. Non è vero che i reati sulla persona siano in aumento. Diminuiscono omicidi, rapine, estorsioni, sequestri. In Europa la media è di 14 omicidi ogni milione di abitanti, in Italia siamo a 10,3. Non è vero che le violenze sessuali siano in aumento, nonostante il clamore dato dai massmedia che enfatizzano ogni episodio di cronaca nera. Non è vero che il cittadino straniero sia il principale autore di tale crimine. I 3/4 delle violenze sessuali avvengono tra le mura di casa, ad opera di familiari ed amici. Non è vera l'equazione immigrato uguale delinquenza ed insicurezza. Anche fra loro c'è chi commette reati, ma forse l'italiano fa eccezione? E qualcuno può negare quanto sia difficile ottenere un regolare permesso di soggiorno? Gli immigrati regolari in Italia sono 4 milioni e producono il 9% del Pil. Hanno un costo sociale medio di 1 miliardo all'anno, ma garantiscono un gettito fiscale di 3,7 miliardi. Contribuiscono così alla ricchezza di questo Paese. Nel 2050 la loro presenza sarà triplicata, ma è la nostra fortuna, perché senza di loro il nostro accentuato processo di invecchiamento pregiudicherebbe seriamente le capacità produttive del Paese. Il nuovo decreto sicurezza è invece ancora fortemente orientato al respingimento dello straniero. Si introduce il reato di clandestinità che obbligherà ogni pubblico ufficiale a diventare una spia. Una madre clandestina ad esempio, non potrà iscrivere il proprio figlio all'anagrafe. Il governo Berlusconi dimostra la sua ottusità nel non voler comprendere che la strada giusta è quella di trovare soluzioni che favoriscano e qualifichino un processo di integrazione. Il futuro sarà multietnico, multiculturale, multirazziale. L'Italia non può essere diversa dall'Europa, piaccia o no a Bossi, Salvini e Borghezio. Non è vero che in Italia il cittadino sulla strada sia abbandonato a se stesso. In Europa la media è di 1 poliziotto ogni 220 abitanti. Da noi 1 ogni 180 abitanti. Perché allora questo costante allarme sociale? Perché un cittadino che ha paura è un cittadino facilmente condizionabile. In cambio di promesse e rassicurazioni è persino disposto a rinunciare a parte dei suoi diritti. Non è quanto sta avvenendo? La stessa nostra Costituzione è sotto costante attacco. Sanno che alimentare la percezione di insicurezza è una grande semina. Bastano poi i soldati in città,le ronde, i medici ed i presidi spia, la proposta dei vagoni riservati della Lega e la costante criminalizzazione dello straniero, per averne un grande ritorno in consenso elettorale. E' un grande inganno. La realtà è più complessa e merita la nostra attenzione. In Italia i morti sul lavoro sono il doppio degli assassinati. 3 morti e 27 invalidi permanenti al giorno. In Germania sono il 27% in meno, in Francia il 30% in meno. In Italia i decessi sulle strade sono 8 volte più degli omicidi. Superiamo di gran lunga Regno Unito, Francia e Germania. Se aggiungiamo a tutto ciò le vittime di malasanità, inquinamento atmosferico, calamità naturali e indigenza, il quadro si fa allarmante. La prevenzione è ormai un optional e se ne parla solo a tragedia avvenuta. Molto si potrebbe fare, ma la scelta è altra e tutti noi ne paghiamo le conseguenze. Qualcuno è ancora convinto che possano bastare pistole, manganello e manette per risolvere tutto ciò? Sicurezza non significa garantire l'incolumità personale? Il securitarismo ne tutela solo una piccola parte, ma in Italia la fa da padrone. Come non comprendere che le politiche securitarie garantiscono solo i ricchi? Tutto ciò è per noi inaccettabile e controproducente. Siamo più che mai convinti che sicurezza e solidarietà siano un binomio inscindibile. Forti delle nostre ragioni e della nostra consapevolezza voteremo la lista comunista-anticapitalista alle elezioni europee del 6 e 7 giugno».
Danilo Tosarelli, Michele Anastasia, Giovanni Aurea, Massimo Barbari, Antonio Barbato, Massimo Magnani, Gianfranco Manera, Walter Montella, Giacomina Pettenazza, Silvano Pulga, seguono le firme di altri/e colleghi/e che preferiscono non comparire. Lettera inviata al quotidiano “Liberazione” 20 maggio 2009

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Una madre clandestina ad esempio, non potrà iscrivere il proprio figlio all'anagrafe"

Balla grossa come una casa!!!

"Da noi 1 ogni 180 abitanti" evidentemente sono tutti in ufficio a fare chissà cosa, giro parecchio e ne vedo pochini in giro. Magari in prossimità di un bar vedo ferme due o tre auto...magari per un controllo?

"la proposta dei vagoni riservati della Lega " altra balla, la proposta è stata fatta da un singolo che l'ha definita provocazione e ha ricordato che ciò già avviene(secondo me giustamente) a Venezia...ma lì c'è Cacciari e quindi tutti i pecoroni stanno zitti, un pò come per il muro di Padova!!!!

" In Italia i decessi sulle strade sono 8 volte più degli omicidi" e a chi è proposto il controllo? ma si sa fà + cassa un autovelox con l'agente al bar(così è impegnato) che un serio e reale controllo!!!

Anonimo ha detto...

a me 'sto articolo e' piaciuto molto... qualcuno che ragiona c'e' anche nella polizia locale...