«Il campo nomadi di Bolzaneto grida vendetta. È il più vecchio della città ed è sovraffollato. Io l’ho visto nascere e ho seguito, in Provincia, i primi inserimenti scolastici dei piccoli sinti. Per tutte queste famiglie occorre trovare una sistemazione dignitosa, la Gronda non c’entra nulla». Il Sindaco Marta Vincenzi (in foto) non gradisce che il futuro, e ormai certo, smantellamento del “campo nomadi” di Bolzaneto sia in qualche modo associato alla realizzazione del nuovo by pass autostradale. Eppure il tracciato medio-alto scelto dalle Autostrade tra i cinque possibili al termine del débat public, passa proprio da lì. Nell’insediamento nato come provvisorio, vent’anni fa, in via Nostra Signora della Guardia, per ospitare i Sinti piemontesi.
L’opera quindi sarà probabilmente l’occasione per offrire ai Sinti di Bolzaneto una casa degna di questo nome risolvendo una vicenda di sovraffollamento e abusi edilizi. Il campo di via Nostra Signora della Guardia - quattromila metri quadrati tra la strada e il torrente Burba, affluente del Polcevera - oggi conta circa 160 abitanti, che vivono in casette, camper e roulotte. Il numero dei residenti è quasi il doppio rispetto alla capienza naturale.
Quale destinazione per i Sinti? Pochi giorni fa si è svolta una prima riunione interassessorile per trovare una risposta alla domanda. Una parte delle famiglie potrà essere inserita nel programma di ricollocazione in nuovi appartamenti finanziato dalla società Autostrade nell’ambito degli sfratti per la Gronda. Ma non tutti i Sinti, per quanto ormai pienamente stanziali e integrati, gradirebbero la sistemazione in condominio. Per questi ultimi, il Comune non esclude la realizzazione di un nuovo campo. da Il Secolo XIX
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