giovedì 25 giugno 2009

Radames Gabrielli è il nuovo presidente della federazione

Radames Gabrielli, neo Presidente della federazione “Rom e Sinti Insieme”, si è detto molto onorato di essere stato eletto alla guida dell’associazione che da due anni ha iniziato un cammino per rendere protagonisti i Sinti e i Rom in Italia.
Il neo Presidente si è detto fiducioso sul futuro e ha già espresso alcuni punti caratterizzanti del nuovo corso: contrastare tutte le forme di disumanizzazione dei Sinti e dei Rom, riconoscere ai Rom e ai Sinti lo status di minoranza storico linguistica; operare per far conoscere all’Italia le ricchezze presenti nelle culture sinte e rom; presentazione di progetti sull’habitat e sul lavoro tradizionale a tutti i livelli istituzionali; presentazione di progetti per implementare il lavoro della federazione. Già nel prossimo incontro, il neo Presidente, intende proporre la formazione di cinque gruppi di lavoro che si cimentino sugli obbiettivi indicati
Il neo Presidente ha concluso il suo intervento, affermando: “spero molto nell'aiuto di tutti i soci della Federazione, perché io credo molto nella partecipazione diretta di tutti, perciò se l'aiuto sarà reciproco i nostri scopi saranno presto realizzabili”.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

cosa vuol dire "progetti sul lavoro tradizionale"? Se il lavoro tradizionale non fosse piu' redditizio, si insistera' per continuare a farlo? Bella innovazione e bel futuro!

Anonimo ha detto...

come dici tu non sarà redditizio, non si diventerà ricchi, come Berlusconi o come lei anonimo,però di sicuro darà da mangiare ai propri figli, ma voglio rispondere a tre cose, 1)questo e un buon motivo per creare dei progetti di lavoro tradizionale, 2)bisogna incentivare il lavoro che sanno fare, 3)diciamoci a verità al 100 per 100, chi è che assume veramente un sinto oppure un rom alle proprie dipendenze, se facciamo un calcolo preciso reale, senza nascondere e dire bugie, solo 1 su 100 e stato assunto regolarmente, altri hanno dovuto nascondere e rinnegare la propria etnia d'appartenenza solo per poter lavorare...ma scommetto che lei avrà da dire ancora tantissime cose su questo che ho appena scritto...

xpisp ha detto...

visto che siamo così in vena di sincerità, caro anonimo 2 quanti sinti vanno a chiedere lavoro?
La stessa quantità di quelli che secondo lei assumerebbe un sinto...si(1 su 100).
Infatti resta ignoto come mai imprenditori, artigiani, ecc assumano persone da tutto il ondo ma non sinti/rom.
Assumono romeni(quelli che spesso vengono confusi con i rom o che per molti sono la stessa cosa), assumono islamici, assumono pure cinesi...ma i sinti/rom no.
Che strano!

Anonimo ha detto...

non assumono sinti? una conferma chiara e inequivocabile che molti italiani sono razzisti.

u velto ha detto...

ciao Anonimo, nessuno vive sulla luna... ma è chiaro che si chiedono interventi seri da parte dello Stato italiano. un esempio? in alcuni Paesi europei le giostre costruite prima degli Anni Settanta sono insignite del titolo di museo nazionale e quindi tutelate. al contrario in Italia tutte queste bellissime giostre, soprattutto in legno sono andate quasi competamente distrutte. noi chiediamo che le ultime rimaste siano tutelate.
chiediamo che lo Stato tuteli tutto lo spettacolo viaggiante, non solo i grandi circhi, ma anche e soprattutto le migliaia di attività su base famigliare.
i settori sono però anche altri come quello dell'artigianato, completamente abbandonato dallo Stato. si pensi ai tanti Sinti che ancora oggi lavorano come liutai, costruendo sopratutto violini.
e ancora l'implementazione della musica sinta e romanì che è considerata cultura nazionale in molti Paesi europei.
insomma , sostenere e non disperdere una ricchezza importante per il nostro Paese e non solo.

Hidden Side ha detto...

Un articolaccio del solito pessimo il Giornale che non sa pubblicare una notizia senza utilizzare l'articolo per dar sfogo a posizioni razziste ed a luoghi comuni e disinformazione.

L'artico parte da una iniziativa di Massimo Converso di promozione dei lavori tradizionali.

Hidden Side ha detto...

Non da meno Libero che riprendendo una agenzia carica di odio razziale questo articoletto:

Roma, 26 giu. (Adnkronos) - Alle 11 di questa mattina la Polizia Municipale ha smantellato il mercatino abusivo che occupava quasi duecento metri di marciapiede e parte della sede stradale di viale Castrense. In pochi minuti sono stati controllati i venditori, tutti rom, e con l'aiuto del personale dell'Ama, che ha fornito un compattatore, le merci esposte sono state portate in discarica.

Nulla aveva veramente le sembianze di un oggetto che potesse essere venduto o comprato. Si trattava infatti di paccottiglia di ogni genere, da vecchie stoviglie a registratori o strumenti musicali rotti, vestiti gettati via da chi non ne aveva piu' bisogno e ripescati dai cassonetti della spazzatura. La 'via del riciclo' arrivava poi sulle strade, dove qualche compratore si aggirava sempre tra uno straccio e un vecchio mobiletto, ma sempre oggetti sporchi e non igienicamente trattabili.

I vigili urbani, anche dopo le segnalazioni dei cittadini, sono intervenuti raccogliendo oltre un quintale di merci varie e bonificando l'intera zona.

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Qualcuno ha idea del lavoro che comporta raccogliere queste povere cose gettate? Non è lavoro e fatica questa? Se le cose riciclabili potessero essere recuperate invece che nei cassonetti in appositi contenitori non sarebbe una utilità sociale per tutti?
Il lavoro di ritirare da magazzini e case oggetti di scarto, il lavoro di svuotare le cantine non è lavoro?

L'"illegalità" dei rom che vendono oggetti riciclati raccolti con grosso sacrificio in un mercatino semi autorizzato (in alcune aree di Roma c'era il permesso di farli questi mercatini) è diversa da quella dei borghesi non professionisti vendo oggetti d'"antiquariato" nelle piazzette delle nostre città?
In tutte le città del nord europa c'è la civilissima tradizione del "garage sell".

Hidden Side ha detto...

Intanto a Roma la situazione dei mercatini sta evolvendo.

C'è stato un paio di giorni fa a Portaportese 2 un confronto abbastanza frontale tra una pattuglia dei vigili ed un gruppo numeroso della comunità Rom Rumena.

Oggi l'assessore alle politiche sociali Sveva Belviso, che in altre occasioni ha assunto posizioni antigitane (soprattutto contro la comunità del suo bacino elettorale a Tor de Cenci) fa dichiarazioni molto interessanti sulla legalizzazione dei mercatini di recupero Rom, interessanti perché per la prima volta si comincia anche a parlare di diritto alla casa.