lunedì 1 giugno 2009

Reggio Calabria, il PDCI interroga l'Amministrazione comunale

“E’ proprio vero, al peggio non c’è mai fine. Dopo le ultime, preoccupanti vicende legate al pesantissimo stato finanziario del Comune di Reggio Calabria, che hanno portato, addirittura, al taglio di alcune utenze telefoniche per morosità nei confronti della Telecom e all’accumularsi di un enorme debito nei confronti dell’Enel, a gettare oggi una luce inquietante sulla gestione delle casse cittadine, è la denuncia fatta dalla cooperativa ‘Rom 1995’ ”.
A intervenire, è il segretario cittadino dei Comunisti Italiani Ivan Tripodi, dopo l’annuncio dei vertici della cooperativa, in merito alla sospensione del servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti a partire da lunedì 1 giugno.
“Il presidente della cooperativa ‘Rom 1995’, il bravo Domenico Modafferi, ha asserito pubblicamente – ricorda Ivan Tripodi - che l’ultima fattura saldata dal Comune di Reggio Calabria, tramite la società mista Fata Morgana, la società addetta alla raccolta differenziata con cui è convenzionata, risale addirittura al lontanissimo giugno del 2008, vale a dire un anno fa. Per questo motivo, ripetendosi i ritardi nei pagamenti da almeno un anno e mezzo, la presidenza si è vista costretta a non versare i regolari contributi per le scorse annualità pur di continuare a pagare gli stipendi. Oggi, dopo l’ennesimo ritardo, la situazione sembra giunta al capolinea”.

“In questo modo - prosegue il segretario cittadino del Pdci - rischia di saltare un servizio fondamentale ed utilissimo per la città, nato durante la giunta del compianto sindaco Italo Falcomatà, ovvero la raccolta dei rifiuti ingombranti su strada e, soprattutto, a domicilio (elettrodomestici, suppellettili, ecc ecc) che era, ormai, entrato nella consuetudine dei reggini, contribuendo a liberare le nostre abitazioni, le nostre strade, o spesso le nostre fiumare, da questo genere di rifiuti. In più, si tratta di un’esperienza pressoché unica, peraltro più volte portata a modello ed esempio da tutti i soggetti istituzionali, per cui tante famiglie Rom erano riuscite finalmente a integrarsi nel tessuto cittadino e lavorativo”.
“Ebbene - prosegue Tripodi - com’è possibile che la giunta Scopelliti non muova un dito per impedire questa gravissima, quanto giustificata, decisione della cooperativa ‘Rom 1995’? O meglio come ha potuto lasciare che si arrivasse a questo punto? Se è vero, infatti, che la cooperativa ha un rapporto diretto solo con Fata Morgana, è anche vero che quest’ultima, almeno secondo quanto riportato dalla cooperativa, vanterebbe a sua volta enormi crediti nei confronti del Comune”.
“Proprio per questo - conclude Tripodi - è necessario innanzitutto che si faccia chiarezza su tali rapporti, evitando inutili e penosi rimpalli di responsabilità, ed anzi prendendo istantaneamente tutte le decisioni del caso per sbrogliare la situazione. Pagando immediatamente, senza se e senza ma, tutte le fatture alla cooperativa ‘Rom 1995’ poiché il servizio offerto è di fondamentale importanza sociale e di enorme utilità collettiva. Vista l’emergenza, crediamo che il sindaco Scopelliti farebbe bene a rinunciare a qualche festino o concertino in cambio del pagamento di quanto dovuto alla cooperativa ‘Rom 1995’: sarebbe l’atto, minimo ed indispensabile, che qualsiasi “normale” amministrazione comunale adotterebbe per risolvere celermente il problema. Ma, purtroppo, sappiamo bene che Reggio Calabria non è affatto una città normale…. E’ del tutto evidente, inoltre, - conclude Ivan Tripodi - che un eventuale lassismo dell’amministrazione comunale rappresenterebbe l’ulteriore certificazione pubblica del disastro finanziario in cui versano le casse comunali. Se così fosse, si abbia almeno il coraggio di dire, finalmente, tutta la verità ai cittadini, per non rischiare prossimamente di ritrovarsi in bancarotta come è accaduto al comune di Catania”.

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