“Tra pochi giorni sarà finalmente operativa la legge sul reddito minimo garantito nella nostra Regione”. È quanto fa sapere in una nota Peppe Mariani (in foto), presidente della commissione Lavoro, politiche giovanili, pari opportunità e politiche sociali. “Dopo un lungo percorso che ci ha impegnato negli ultimi anni, il Lazio si dota, prima Regione in Italia, di una legge importantissima che introduce un innovativo piano di interventi per precari e disoccupati, oggi particolarmente colpiti dalla crisi economica. La legge però, ben oltre la contingenza – continua Mariani – disegna e allude a un nuovo sistema di garanzie per tutte quelle figure sociali e lavorative lasciate in Italia, a differenza degli altri paesi europei, senza alcuna protezione e diritti. L’approvazione negli ultimi giorni del regolamento attuativo e della delibera sui criteri per la formazione delle graduatorie costituiscono un passaggio fondamentale per rendere attivo un provvedimento che molte persone della nostra regione stavano da tempo attendendo. Tuttavia – prosegue – desta quantomeno stupore leggere i contenuti dei documenti approvati dalla Giunta. In particolare indicare nella delibera quella tra i 30 e i 44 anni come fascia anagrafica esclusiva per poter accedere ai sussidi, contravviene alle stesse indicazioni della legge la quale si riferisce esplicitamente a una popolazione più ampia".
"La legittima e condivisa necessità di stabilire dei criteri che favoriscano, in via sperimentale, alcune categorie più di altre, non può in alcun modo essere tradotta, tra l’altro in un documento di Giunta, in una ridefinizione dei beneficiari che contraddice il testo approvato in Consiglio regionale lo scorso 4 marzo. Così si contravviene allo spirito della legge e, nei fatti, se ne modificano drasticamente i contenuti. La scarsità dei finanziamenti destinati attualmente al reddito minimo garantito – sottolinea Mariani - non sono una ragione sufficiente per trasformare una legge che introduce un nuovo diritto, in una concessione ad hoc per singole categorie escludendo tutte le altre. Il problema è stabilire un sistema di punteggi che renda meno aleatoria l’applicazione concreta del provvedimento e al tempo stesso estendere il finanziamento per garantire in prospettiva a tutti gli aventi diritto di poter usufruire di questo prezioso strumento. Sarà precisamente questa - conclude Mariani– la battaglia che condurrò nel prossimo assestamento di bilancio. A questo punto del percorso, non si possono più fare passi indietro nell’affermazione di un diritto”. da il Velino
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