Sarà trasferito all'inizio del prossimo anno, entro febbraio al massimo, il "campo nomadi" di Cesare Lombroso, nel XIX Municipio. L'area, ancora top secret, sarà una di quelle proposte dai rappresentanti locali, e verterà sempre all'interno del quartiere a nord di Roma. Lo hanno assicurato ieri il sindaco Gianni Alemanno e l'assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso, nel corso della giunta ospitata nei locali di via Mattia Battistini. Tre le aree alternative ipotizzate dal minisindaco Alfredo Milioni: «Due - ha precisato la Belviso - non sono utilizzabili mentre su una, di 8 ettari, si sta procedendo alla valutazione perché sembrerebbe idonea».
Il sindaco ha anche annunciato la novità agli stessi Rom, nel corso di un sopralluogo tra le casette di legno e gli spazi dell'insediamento, autorizzato dal Comune, dove vivono da 22 anni 165 persone, 30 nuclei familiari, 60 minori regolarmente iscritti a scuola. «Sarete voi a dover lavorare, dietro pagamento, per ricostruire il nuovo campo – ha assicurato il sindaco – Sarà fatto insieme a voi nella legalità e nella vivibilità». Documenti, scolarizzazione, lavoro: questi i problemi principali dei Rom. «Non vogliamo vivere nei ghetti, né in campi troppo grandi difficili da gestire – ha spiegato al primo cittadino la portavoce, Humiza Halilovic – Questi ragazzi così non avranno mai un futuro».
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