La decisione di Napolitano di promulgare la legge razziale e di scriverci sopra una letterina di accompagnamento per Berlusconi, Alfano e Maroni criticandone alcune scelte riguardanti il reato di clandestinità e le ronde è non solo irrituale ma estranea alla Costituzione.
Il Capo dello Stato può promulgare una legge o rinviarla alle Camere. Non esiste la promulgazione con osservazioni e raccomandazioni al Governo ed al Parlamento. La lettera che ha scritto è del tutto irrilevante e, come osserva l'ex Presidente del Senato Pera, fuori dalle regole. La legge è promulgata e tutte le incongruenze che Napolitano ha rilevato e denunziato sono diventate norme che regoleranno la vita di tutti ed alle quali tutti dovremo adeguarci.
A questo punto soltanto una decisione della Corte Costituzionale potrà avviare il risanamento dei vulnus giuridici . Se e quando verrà. L'impegno di Maroni ed Alfano di tenere conto delle osservazioni del Capo dello Stato non significa niente dal momento che è del tutto inimmaginabile che il centro destra torni indietro su scelte politiche rilevantissime come le ronde ed il reato di clandestinità.
Ho sentito dire a Chiti, esponente PD e Vice Presidente del Senato, che Napolitano doveva promulgare perchè la legge contiene norme importanti per il contrasto alla criminalità mafiosa. Se si riferiva all'incrudelimento del 41 bis c'è da osservare che anche qui c'è qualcosa di inaccettabile: il trattamento di rigore viene prolungato nel tempo e reso più duro su decisione di due Ministri e non per sentenza dei Tribunali. Basterà il riscontro positivo del Ministro della Giustizia ad una richiesta del Ministro degli Interni per aggravare il trattamento carcerario del detenuto.
Inoltre, la legge promulgata istituisce il registro dei senza tetto per fini evidenti di controllo poliziesco e discriminatorio dal momento che si crea una schedatura per persone che hanno la disgrazia di non avere più una abitazione e un domicilio.
Altre norme riguardanti la perdita della patria potestà e la sottrazione dei bambini alle famiglie dei rom o di persone costrette a mendicare sono inaccettabili e in palese violazione dei diritti delle persone.
Nel promulgare la legge Napolitano ha compiuto una scelta politica di sostegno del governo Berlusconi che segue il commento positivo e compiaciuto per l'esito del G8. Napolitano avrebbe potuto rimandare la legge alle Camere dal momento che nessuna urgenza e nessuna scadenza incombono sull'Italia che invece potrebbe continuare a vivere meglio senza questa ulteriore ferita alla sua Carta Costituzionale. Ora si compirà un'altra illegalità: la regolarizzazione delle badanti e soltanto di queste discriminando il diritto per categoria professionale. Il badante si, il meccanico e tutti gli altri no.....
Il reato di clandestinità resterà per tutti e su tutti i migranti penderà la spada di Damocle di perdere ogni diritto e di essere espulsi se perdono il lavoro. Inoltre la decisione del Capo dello Stato che promulga e critica getta confusione sulla certezza del diritto e sulla trasparenza degli atti della massima carica dello Stato. E' una decisione infelice che supporta la maggioranza in uno degli atti di maggiore spregiudicatezza e di attacco ai principi della Costituzione ed alla eguaglianza delle persone di fronte alla Legge. Il degrado del diritto italiano già vulnerato da precedenti leggi regolarmente promulgate continua e l'Italia continua ad essere rivoltata come un calzino. Tutto questo mentre prosegue e va avanti una legislazione di favore dei potenti dal Lodo Alfano, al falso in bilancio, alla prescrizione dei reati fino alla prossima sanatoria per il rientro dei capitali dall'estero con una modestissima trattenuta governativa. di Pietro Ancona
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