mercoledì 19 agosto 2009

Bolzano, è finanziato il progetto Sintengre Avarpen (il lavoro dei Sinti)

Duecentoventiduemila euro per supportare delle famiglie sinte a diventare imprenditori. Più specificatamente, dovrebbero aprire un chiosco nel parco del quartiere Firmian. Il progetto, finanziato dal Fondo sociale europeo, è di quelli destinati a far discutere. Tanto che c'è già chi fa il confronto con i fondi messi a disposizione dal Comune per il Piano anticrisi: 200 mila euro.
Ma l'assessore alle politiche sociali Patrizia Trincanato (in foto) difende l'iniziativa: «Questa è una grossa sfida, perché si cerca di rendere autonomi ai Sinti, insegnando loro a diventare imprenditori. È una delle priorità dell'Europa. Le critiche non mi preoccupano più di tanto. L'importante è raggiungere l'obiettivo e per questo come Comune abbiamo partecipato al bando del Fondo sociale «Competitività regionale e occupazionale 2007-2013». La proposta è stata apprezzata tanto che è stata finanziata con 220 mila euro». La delibera, approvata dalla giunta provinciale, ha il seguente titolo: Sintengre Avarpen-il lavoro dei Sinti; progetto di avviamento imprenditoriale per una comunità Sinti di Bolzano. La somma, messa a disposizione appunto dal Fondo sociale europeo, è destinata ad una trentina di persone tra adulti e bambini che attualmente vivono in roulotte nel quartiere Firmian.
Capofila del progetto l'associazione Nevo Drom; partner: Comune e Confcoop con l'appoggio dell'ufficio anziani e distretti sociali della Provincia. Durata: 18 mesi.
Ma concretamente come verranno spesi i fondi?
«Non verranno dati ai Sinti - assicura l'assessore Trincanato - ma serviranno per pagare i consulenti e anche i nostri dipendenti che contribuiranno alla realizzazione dell'iniziativa. L'obiettivo principale è quello di mettere in piedi una cooperativa sociale che dovrà essere gestita dai Sinti con lo scopo di aprire un chiosco per la vendita di gelati nel parco del quartiere Firmian».
Dopo il chiosco, arriverà l'offerta di un pacchetto di servizi. «Sì, perché - spiega ancora l'assessore - bisogna differenziare il loro campo d'azione: oltre ai gelati, al termine del progetto, dovranno essere in grado di offrire anche un pacchetto di servizi che spazi dal catering alla musica in occasione di feste».

Ma attualmente qualcuno di loro lavora già oppure no?
«Alcuni lavorano presso cooperative sociali. Il progetto del Fondo sociale europeo punta però a far compiere ai Sinti il salto di qualità. L'obiettivo è l'indipendenza rispetto all'attuale situazione di assistenzialismo. Noi come Comune crediamo che ciò sia possibile. Il programma è già partito? No, ma partirà presto».
Per queste famiglie sinte si annunciano, a breve, cambiamenti radicali: assieme al lavoro imprenditoriale dovrebbe arrivare una nuova sistemazione. Dal quartiere Firmian le famiglie se ne deve andare entro settembre: sull'area attualmente occupata dalle roulotte deve sorgere il complesso scolastico. Le famiglie potrebbero essere trasferiti alla Vives o nella zona del maneggio a Bolzano sud: il Comune dovrebbe decidere la prossima settimana. da Alto Adige

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