Film coraggioso lungo settanta minuti ed interamente girato con un telefono cellulare, “La Paura” mostra immagini catturate in modo selvaggio. Il regista-autore di questo progetto è Pippo Delbono ospite in questi giorni alla rassegna Locarnese
''L'Italia e' una Paese razzista e fascista''. parole dure e la denuncia di un'Italia diversa. Che non vive - dice il regista - ''nei sogni e nei modelli di Berlusconi, nei deliri della tv'', e che ''tratta gli immigrati come animali''. E così la polemica irrompe nel Festival di Locarno con una pellicola che scende negli inferi degli extracomunitari, homeless e rom girata con un telefono cellulare.
Il documentario incomincia con l’inquadratura della pancia dell’artista messa in contrapposizione ad un programma televisivo sull’obesità dei bambini, dove il dottore che parla è sovrapeso anch’egli ed invita i bambini a fare attività fisica. Seguono poi immagini dello stato di degrado generale della nostra Italia e della sua cultura politica. Altre immagini: un rom e stranieri fino alle immagini del funerale del giovane africano ucciso a Milano lo scorso 14 Settembre 2008 per aver rubato una scatola di biscotti.
Racconta il regista: "Il telefonino è un oggetto domestico, che ti porti dietro sempre e che, a differenza delle macchine da presa professionali, non intimorisce nessuno, ma non è solo questo. Con il suo abuso e il suo slang il telefonino è un po' un simbolo dell'idiozia contemporanea, della superficialità di chi passa sulle cose senza soffermarsi mai su niente. Io ho provato a ribaltare la situazione e l'ho usato per fermare quei momenti che normalmente passano di fretta. Fermarsi a osservare è molto importante. Anche quello che passa alla tv. Quella surreale e allucinante commedia che ogni giorno riceviamo nelle nostre case è una delle più potenti realtà contemporanee. E veicola una volgarizzazione dell'essere umano. Una sottile costante caduta di valore e di poesia".
Il film è una novità assoluta per l'Italia, effetto dell'avanzata continua delle tecnologie digitali ma anche emozionante dimostrazione della possibilità di fare un cinema personale, a bassissimo costo ma capace di affrontare schermi e platee di grandi dimensioni.
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