lunedì 10 agosto 2009

Festival di Locarno, La paura

Film coraggioso lungo settanta minuti ed interamente girato con un telefono cellulare, “La Paura” mostra immagini catturate in modo selvaggio. Il regista-autore di questo progetto è Pippo Delbono ospite in questi giorni alla rassegna Locarnese
''L'Italia e' una Paese razzista e fascista''. parole dure e la denuncia di un'Italia diversa. Che non vive - dice il regista - ''nei sogni e nei modelli di Berlusconi, nei deliri della tv'', e che ''tratta gli immigrati come animali''. E così la polemica irrompe nel Festival di Locarno con una pellicola che scende negli inferi degli extracomunitari, homeless e rom girata con un telefono cellulare.
Il documentario incomincia con l’inquadratura della pancia dell’artista messa in contrapposizione ad un programma televisivo sull’obesità dei bambini, dove il dottore che parla è sovrapeso anch’egli ed invita i bambini a fare attività fisica. Seguono poi immagini dello stato di degrado generale della nostra Italia e della sua cultura politica. Altre immagini: un rom e stranieri fino alle immagini del funerale del giovane africano ucciso a Milano lo scorso 14 Settembre 2008 per aver rubato una scatola di biscotti.
Racconta il regista: "Il telefonino è un oggetto domestico, che ti porti dietro sempre e che, a differenza delle macchine da presa professionali, non intimorisce nessuno, ma non è solo questo. Con il suo abuso e il suo slang il telefonino è un po' un simbolo dell'idiozia contemporanea, della superficialità di chi passa sulle cose senza soffermarsi mai su niente. Io ho provato a ribaltare la situazione e l'ho usato per fermare quei momenti che normalmente passano di fretta. Fermarsi a osservare è molto importante. Anche quello che passa alla tv. Quella surreale e allucinante commedia che ogni giorno riceviamo nelle nostre case è una delle più potenti realtà contemporanee. E veicola una volgarizzazione dell'essere umano. Una sottile costante caduta di valore e di poesia".
Il film è una novità assoluta per l'Italia, effetto dell'avanzata continua delle tecnologie digitali ma anche emozionante dimostrazione della possibilità di fare un cinema personale, a bassissimo costo ma capace di affrontare schermi e platee di grandi dimensioni.

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